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Cronache
Volkswagen licenzia sospetto terrorista Isis. Giudice costringe a reintegrarlo

Germania, Volkswagen dovrà riassumere presunto islamista

Il tribunale tedesco di Hannover ha ordinato alla Volkswagen di reintegrare un presunto islamista, licenziato nel 2016 per aver minacciato i propri colleghi ed espresso l'intenzione di unirsi alle milizie dello Stato Islamico in Siria. Come riporta il quotidiano britannico The Daily Mail, L'azienda aveva affermato di aver preso sul serio le minacce dell'uomo, di origine algerina e identificato come Samir B., e di aver agito nel timore che potesse commettere un attentato in occasione di un incontro fra dipendenti e azionisti nella sede centrale di Wolfsburg.

Due amici di Samir erano già andati in Siria nel 2014 per unirsi all'Isis ed erano successivamente stati uccisi in combattimento; lo stesso Samir era stato fermato nel dicembre del 2014 all'aeroporto di Hannover mentre si imbarcava su un volo per la Turchia, con novemila euro in contanti e un drone, e le autorità avevano deciso di sequestargli il passaporto. I legali della Volkswagen affermano che "il coinvolgimento dell'uomo nel reclutamento e sostegno di combattenti islamici a Wolsfburg" è provato e dunque non vi era altra soluzione che quella del licenziamento; il giudice ha tuttavia stabilito che non vi è alcuna prova che "la tranquillità operativa" della fabbrica sia stata in alcun modo turbata e dunque l'interruzione del rapporto di lavoro è da ritenersi illegale.

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