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Culture
A.I., nostro Signore Algoritmo e i rischi delle macchine intelligenti

Nel 2048, esattamente tra trenta anni, potrebbe succedere che gli sviluppi dell’Intelligenza Artificiale potranno portare a risultati inquietanti per l’umanità'.
A.I.( artificial intelligence) non significa niente altro che una macchina (in parole semplici un computer) talmente sofisticata che può’ diventare indipendente dalla mente umana e prendere decisioni autonome. Aldila’ di quello che le viene trasmesso.

Tutti noi, comuni mortali, il futuro ce lo immaginiamo roseo e pieno di macchine al nostro servizio: macchine che lavorano al nostro posto e auto che ci portano dove vogliamo mentre stiamo comodamente seduti a guardarci la partita. Oppure meravigliosi sexi robot, di tutte le eta’ e sesso ( senza pancia, calvizie o smagliature) disponibili a rendere gioiosa la vita emozionale di ognuno di noi. E questo con la certezza di non dover pagare alimenti o tonnellate di stress a compagni/e traditi o messi da parte.

In realtà’, riflettendo in maniera più’ approfondita, questa Intelligenza Artificiale non e’ cosi’ esente da rischi. Gia’da tempo il mondo del cinema, che da sempre anticipa nuovi modelli sociali, ha acceso diversi campanelli d’allarme con film, il famosissimo ‘Terminator’ ne e’ un esempio, dove gli umani sono preda delle macchine.
Fantascienza? Pura immaginazione? Al momento nessuno, e tantomeno i ricercatori che stanno sperimentando questi percorsi, ne ha idea.

L’uomo in mano ai robot. I timori di Elon Musk per l’Intelligenza Artificiale

Certo pero’ che se queste inquietudini superano i confini del cinema e vengono calate nella realtà’ di tutti i giorni, il ragionamento prende una piega differente.
 Infatti quando una delle menti più’ lucide e sognatrici dei nostri tempi, quell’Elon Musk, ideatore della supercar elettrica Tesla e di molte altre diavolerie, ti dice che l’Intelligenza Artificiale potrebbe risultare per l’umanità’ peggiore di una guerra nucleare ci si comincia preoccupare.
Quando poi si viene a conoscenza che lo stesso imprenditore sta investendo bilioni di dollari per perlomeno rallentare lo sviluppo della ricerca sull’A.I. la preoccupazione cresce in maniera esponenziale.

L’uomo in mano ai robot. Il potere di ‘nostro signore algoritmo'


Il potere di ’nostro Signore Algoritmo’, colui che in questa fase storica orienta le decisioni ludiche, politiche, consumistiche di milioni di millennials, social surfers, middle class e ‘poteri più’ o meno forti’, sta crescendo in maniera formidabile e la sua capacita’ di 'prendersi cura di noi’ sembra non avere limiti.
A Lui chiediamo di scegliere la vacanza, a Lui chiediamo info su malattie, viaggi, pareri legali, ci manca solo la confessione.

E i giganti del web, da Microsoft, Google e Facebook lo stanno studiando e vivisezionando alla pari di un virus che parrebbe benigno. Ma a volte succedono episodi che lasciano senza parole. E’ il caso di un esperimento di semplice conversazione tra due robot avvenuto recentemente.
L’argomento della conversazione era limitato ad una piccola transazione commerciale ( io ti vendo una cosa, te la cedo ad un prezzo, tu cerchi di cambiare il prezzo e si va avanti cosi’ come in un tradizionale suk arabo).
Che succede pero’ dopo ben sei ore di trattative ‘robotica’? Bene i due protagonisti hanno cominciato a discutere in una lingua completamente diversa da quella per cui erano stati programmati. Una lingua incomprensibile per i ricercatori, ma comprensibile per le due macchine. Al che , sorpresi e spaventati, hanno deciso di sospendere l’esperimento.

L’uomo in mano ai robot. Gia’ scrivono libri, musica e disegnano grattacieli

Un caso? Un errore?
Certo e’ una cosa e’ chiedere a Google di indicarci la mappa di casa e farci portare da una macchina che risponde solo a noi.
Altro sarebbe chiedere di portarci a casa e il nostro navigatore, ragionando da solo, decidesse che per il momento ‘sarebbe più’ opportuno' andare da un’altra parte con un viaggio di due o 10 ore.


Le decisioni sul nostro vivere potrebbero essere poste in mano a macchine superintelligenti che si autoalimenterebbero senza il nostro controllo.
Gia’ ora, dando le dovute informazioni, i computer di nuova generazione possono scrivere libri, musica, disegnare interni o esterni di case, far atterrare o decollare un mostro da seicento passeggeri e molto molto altro.
Ora le informazioni gliele diamo noi, ma quando' nostro Signore Algoritmo' decidera’ di poterne fare a meno, che senso avranno le inutili e sciocche dimostrazioni di forza, ad esempio, tra gli eredi del giovane dittatore nordcoreano dal nome impronunciabile e il maturo e bellicoso presidente americano?

Sara’ lui , l’Algoritmo, a decidere quante testate nucleari armare e verso quali direzioni farle andare.
Inimmaginabile fantascienza o concreta realizzazione del biblico ‘Armageddon’, l’Apocalisse?

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