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Culture
Al Maac di Ceglie Messapica i capolavori della Biennale di Venezia

 

Le Biennale di Venezia arriva al Sud. Questo il motivo conduttore del nuovo affascinante progetto di arte visiva del Maac, il Museo Archelogico e  di Arte Contemporanea di Ceglie Messapica, uno dei contenitori del Polo Culturale Sistema Gusto d'Arte, avviato nel 2016. Il progetto prevede una serie di mostre personali di artisti protagonisti dell'ultima edizione (la 57esima)  della Biennale, conclusasi lo scorso novembre. Gli artisti porteranno, insieme a opere rappresentative del loro percorso, anche  quelle esposte a Venezia.Il primo appuntamento è fissato per lunedì 2 luglio, verso le 19: si è voluto partire con uno dei più importanti artisti di contemporary art viventi, il Maestro Riccardo Guarneri. Fiorentino, classe 1933, Guarneri ha concentrato la propria ricerca intorno all'estetica del segno e della luce, liberandosi da preoccupazioni figurative, senza però inchinarsi ai dogmi del minimalismo.La sua prima presenza alla Biennale di Venezia risale al 1966, quando condivise una sala “tripersonale” con altri due maestri della sua generazione, Paolo Scheggi e Agostino Bonalumi.  E alla Biennale è stato chiamato ancora lo scorso anno direttamente dal direttore Christine Macel. E' stato quindi uno dei 120 artisti di tutto il mondo, tra cui pochissimi italiani, a meritarsi il privilegio di partecipare non in un Padiglione nazionale, bensì alla mostra “Viva Arte Viva”.

De Chirico Piazza d'Italia

Due grandi opere esposte a Venezia, “C'è giallo e giallo” e “Un giallo leggero”, saranno ospitata appunto al Maac.Il progetto “La Biennale di Venezia a Ceglie Messapica”, è stato fortemente voluto e realizzato dall'Amministrazione Comunale di Ceglie Messapica, dal sindaco Luigi Caroli, dall'Assessore Antonello Laveneziana e dal consigliere Angelo Maria Perrino. La curatela e gli aspetti organizzativi sono stati affidati ad ArtRelation, società milanese che si occupa di realizzare progetti per la business community collegati al mondo dell'arte.Per impreziosire l'evento e rafforzare il legame ideale con la Biennale veneziana, in concomitanza con la mostra di Guarneri, al Maac saranno esposti due autentici capolavori del “Pictor optimus”, Giorgio de Chirico, entrambi passati in Biennale. Si tratta di una “Piazza d'Italia con Arianna”, un olio su tela del 1916 e di “Aringhe”, un olio su cartone intelato dell'inizio anni Quaranta, già presente alla rassegna dedicata dalla Biennale a de Chirico nell'edizione del 1942. La Piazza d'Italia, invece, con altre opere della Collezione Arrigoni, una delle più interessanti raccolte private di pittura del Ventesimo secolo, è stata ospitata alla 57esima edizione della Biennale dal Padiglione Armenia, con la curatela di Giorgio Grasso.

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