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Culture
Arte/ Brescia mette in mostra l'800 italiano: da Hayez a Boldini
Giuseppe Pellizza da Volpedo - Membra stanche
di Simonetta M. Rodinò
 
La stagione pittorica italiana dell'Ottocento letta attraverso i movimenti artistici che si susseguirono 
nel corso del secolo è raccontata dalla mostra "Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento", da sabato a Palazzo Martinengo di Brescia.
 
Il percorso espositivo si snoda nelle sale del Palazzo nobiliare con cadenza monotematica: neoclassicismo, romanticismo, scapigliatura, macchiaioli, orientalismo, pittura di genere, divisionismo e "italiani a Parigi nella Belle Époque" sono illustrati attraverso cento opere realizzate dai singoli esponenti.
 
Il Neoclassicismo si apre con il gesso "Amore e Psiche" di Antonio Canova, che costituì nel 1796 il modello per la realizzazione delle due versioni marmoree conservate a Parigi e San Pietroburgo. La modellazione di notevole purezza richiama l'idealità formale delle sculture greche. Curiosa la tela "Le Grazie", firmata dall'artista veneto "Canova sc. (sculptor) 1799". Nella sala anche opere di Andrea Appiani, pittore preferito da Napoleone Bonaparte.
 
La sezione del Romanticismo ha in Francesco Hayez il protagonista: tra le tele "Maria Stuarda sale al patibolo", dalla straordinaria varietà di pose ed espressioni e dalla resa puntuale dei ricchi costumi. Per questo capolavoro di tre metri per due il pittore veneziano ritrasse personaggi famosi dell'epoca, amici e persino se stesso.
 
Mentre poi nella Milano degli anni Sessanta gli artisti "scapigliati", tra cui Cesare Tallone e Tranquillo Cremona, dipingono quadri di getto, senza contorno per giungere quasi alla sfaldatura delle cromie, a Firenze Giovanni Fattori, Silvestro Lega e Telemaco Signorini rompono con la pittura accademica introducendo alla corrente dei macchiaioli. 
 
Alle raffigurazioni degli Orientalisti romantici che dipingono un esotismo selvaggio, pittoresco e onirico si affiancheranno quelle dei pittori viaggiatori, di cui il più celebre e prolifico fu Alberto Pasini che a seguito dei tanti viaggi in Egitto Persia e Turchia, ottenne apprezzamenti da parte di califfi e sultani.
 
Dalla pittura di genere, intesa come raffigurazione di brani di vita contemporanea vissuta ispirata alle vicende del popolo - splendido il ritratto femminile di Ettore Tito "Con la rosa tra le labbra" -, passando per il Divisionismo, per il quale il concetto di arte era non più rappresentazione del vero, ma idea del vero - esposte tele di Segantini, Pellizza da Volpedo e Morbelli-, si giunge all'ultimo segmento: gli italiani a Parigi nella Belle Époque. 
 
Dalla seconda metà dell'Ottocento la Ville Lumière era il crocevia delle arti: nell'ambiente cosmopolita e variegato prende le mosse la vicenda umana e artistica di un cospicuo gruppo di pittori che decidono di trasferirsi nella capitale francese; così il barlettano Giuseppe De Nittis, il ferrarese Giovanni Boldini e il veneziano Federico Zandomeneghi.
 
La rassegna, curata da Davide Dotti, testimonia con diverse tele i passaggi artistici dei singoli protagonisti. Una selezione più rigorosa - forse impietosa? - delle opere presenti avrebbe offerto certamente superiore qualità.
 
"Da Hayez a Boldini. Anime e volti della pittura italiana dell'Ottocento"
 Palazzo Martinengo - via dei Musei 30 - Brescia
21 gennaio - 11 giugno 2017
Orari: da mercoledì a venerdì, dalle 9.00 alle 17.30; sabato, domenica e festivi, dalle 10 alle 20; lunedì e martedì chiuso
Biglietti: intero 10€; ridotto 8€; ridotto gruppi 8€; scuole 5€
Info e prenotazioni: tel. 380 4650533
Catalogo Silvana Editoriale.
www.mostra800.it
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Tags:
arte brescia 800 italianobrescia hayez boldini





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