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Culture
Beni culturali, Bonisoli: "Servono seimila assunzioni"

"Si ritiene necessario prevedere un piano straordinario di assunzioni pari a circa 6mila unità in particolareper quanto riguarda il profilo amministrativo". Lo ha annunciato il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli intervenendo al QuestionTime alla Camera dei Deputati. Bonisoli ha sottolineato che "a livello generale risulta una carenza, rispetto alla dotazione organic aprevista dal Dcpm 171 del 2014, già scorporata dalla direzione generale turismo, di circa 3mila unità. Il che significa che nel ministero ci sono 3mila persone in meno rispetto a quante ce ne dovrebbero essere. Inoltre, il dato stimato dei pensionamenti, perciascun anno nel triennio 2018-2020, è pari a circa mille unità all'anno".

"Come è noto, ai sensi della legge 208 del 2015 e dei connessi Dcpm -ha proseguito Bonisoli - il ministero dei Beni culturali è statoautorizzato ad assumere 500 funzionari tecnici vincitori di concorsofino al raggiungimento di mille unità. A tutt'oggi si è procedutoall'assunzione di circa 600 unità che sono già operative presso lestrutture centrali e periferiche del ministero. Sono in corso,inoltre, le procedure per lo scorrimento delle graduatorie perulteriori 300 unità".

Per Bonisoli, "considerato che le nostre graduatoriegenerali di merito contemplano un numero complessivo di candidati cheammonta a 1.163 unità, una volta che avremo assunto le 1.000 personegià autorizzate rimarranno 163 persone che sono state giudicateidonee. Stiamo valutando la fattibilità di un intervento normativofinalizzato all'assunzione di queste persone".

Quanto al reclutamento del nuovo personale, "siamo stati inoltre giàautorizzati a bandire una selezione per l'assunzione di 16 funzionariamministrativi mediante lo scorrimento della graduatoria relativa alconcorso 120 Ripam Coesione sul budget assunzionale del 2017 nonchéper l'asunzione di 500 unità di Area 2, di cinque dirigenti architettie di 4 dirigenti archeologi", ha concluso Bonisol

 CULTURA: BONISOLI, SUL BONUS RESTANO PERPLESSITA', DAL 2020 SI CAMBIA

"Rimangono le perplessità riguardo albonus cultura. Non ha nulla di strutturale. Non prevede alcuna misurapremiale, né tiene conto delle diverse situazioni economiche dellefamiglie. Per questo motivo è intendimento di questo ministeropredisporre un programma strutturale per la promozione del consumoculturale, che associ progetti di diffusione della cultura nellescuole, con incentivi agli acquisti di prodotti e servizi, a partiredal 2020". Lo ha affermato il ministro dei Beni culturali AlbertoBonisoli rispondendo a Palazzo Madama all'interrogazione dei senatoridel Pd Simona Flavia Malpezzi e Roberto Rampi in merito al bonuscultura ai diciottenni.

"Il Bonus cultura - ha continuato Bonisoli - verrà rimodulato ecorretto in modo da pianificare misure a lungo termine tali dastimolare la ricerca di cultura fra i giovani, non solo i diciottenni,ed evitare le distorsioni verificatesi nel passato. Allapredisposizione delle necessarie modifiche - ha sottolineato ilministro - provvederà un'apposita commissione di esperti che, partendodall'analisi di come i fondi sono stati utilizzati e dopo averrecepito le esigenze di tutte le persone e io soggetti coinvolte,individuerà i correttivi indispensabili per assicurare al bonuscultura un ruolo fondamentale nello sviluppo della cultura tra igiovani".

Il titolare del Dicastero di via del Collegio Romano ha poi ricordatoche "nel primo anno di vita, il 2016, il ministero ha trasferito allaConsap 165.000.000 di euro a fronte di copertura finanziaria che perogni anno è di 290 milioni di euro. Il che vuol dire che in un annonon abbiamo utilizzato 125 milioni di euro e personalmente penso chequesta sia una grave mancanza di utilizzo di risorse pubbliche. Per il2017 sono già stati trasferiti 100 milioni di euro ma il dato è ancoraparziale e nonostante questo mi aspetto che gran parte delle sommeaccantonate non saranno spese".

 "Come sono stati spesi questi soldi? - si è chiestoBonisoli - Per il 2017 il 65,23%, cioè quasi i due terzi, è statousato per acquistare libri, il 12,42% in musica registrata, il 10,45%in concerti, l'8,72% per cinema e quote molto più basse, tra lo 0,4% eil 2% per eventi culturali, formazione, teatro e danza e visite amusei, parchi naturali e aree archeologiche".

"Senza vis polemica - ha concluso Bonisoli - volevo ricordare che lapossibilità di acquistare libri non era prevista originariamente neldisegno di legge ma è stata permessa da un emendamento del M5s, primofirmatario l'attuale sottosegretario del ministero dei Beni culturaliGianluca Vacca, che prevedeva l'estensione dell'acquisto di libri cheoriginariamente non era previsto. Senza l'emendamento del Movimento 5Stelle due terzi del bonus cultura non sarebbe stato speso", haconcluso il ministro.

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