"CANDORE" di Mario Desiati. La recensione
Mario Desiati e il romanzo “Candore”, pubblicato da Einaudi
Di Alessandra Peluso
“La vita degli altri, attraverso lo spioncino del mio appartamento, era sempre una vita migliore della mia”, è l’amara percezione di una realtà che non appartiene di sicuro a Martino Bux, un giovanissimo diciottenne descritto dalla penna di Mario Desiati nel romanzo “Candore”, pubblicato da Einaudi.
Un’insolita trama altalenante tra eros e porno, da non confondersi con la pornografia, aggiungerebbe Carmelo Bene, che Desiati tratta con abile maestria. Il protagonista Martino appare come quell’Io che, d’improvviso, in seguito ad una libera uscita di leva, scopre come il desiderio lo si possa superare raggiungendolo. Si avvicina, Martino, perdendosi, forse mai totalmente, al mondo della pornografia. Ne viene attratto e vive questo mondo, inafferrabile ai più, come fosse Pinocchio nel paese dei balocchi, animato dal candore della pelle bianca di donne procaci, dai loro luccichii e sfavillanti trucchi e abiti, con addosso monili di ogni tipo.
Questo piaceva molto a Martino, sino a scegliere una vita di tal tipo, come l’unica possibile, compromettendo quella reale fatta di verosimilmente di studio e di relazioni affettive.
Senza dubbio, Mario Desiati, questa volta, ha voluto smuovere le coscienze dal profondo e interrogarsi sul mondo giovanile di ieri come di oggi, scrivendo “Candore”. Un romanzo ironico, leggero, quasi romantico, dove anche la trasgressione viene affrontata con ars amatoria. E queste pagine non possono che aver protagonista Roma, la capitale della trasgressione, del pudore, di storie orgiastiche come quelle narrate da scrittori e poeti latini, o dal cinema: del tutto possibile, quando il gioco lo richiede.
Un mondo grottesco e perverso che Martino Bux lascia intendere, al contrario, come qualcosa di bello, di trascendentale, se in fondo non ci si lascia travolgere come da un uragano. Mario Desiati invece coinvolge e travolge con la sua scrittura e appassiona, in particolare, leggendo pagine di provocante e ironico sex appeal. Attorno al protagonista, tanti i personaggi e le pornostar citate, tra le quali Cinzia Conti e Lacuna Wings.
E allora, l’amore comprende anche il lato superficiale, carnale come può esserlo il corpo, e i piaceri che emana, sono l’anticamera del paradiso. C’è chi ha voglia di entrarci, chi invece si sofferma ad osservare l’ingresso, anche questo è un modo di interpretare la vita, una delle tante possibili. Non solo, balza alla mente la questione femminista della donna oggetto, che alcuni anni fa è stata affrontata con “pornosofia”, si è scritto un libro dimostrando come la donna emancipata e libera scelga liberamente di intraprendere questo mestiere, seguendo ad esempio il pensiero della filosofa Judith Butler. Tuttavia, nel libro “Candore” queste problematiche non trapelano, non c’è sottomissione o sudditanza né del genere maschile né del genere femminile, e forse è questa la novità rappresentata da Mario Desiati. Sembra volesse dirci che le ossessioni di alcuni, non possono essere ostacolo per la libertà di tutti.
E dunque, ciascuno con fare candido e disincantato, lontano da ipocrisie o pregiudizievoli e ciniche verità, si appresterà a vivere le avventure “inconsce” di Martino, come se fossero la proprie.