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Culture
Caravaggio, mostra a Parigi: prima volta in Europa per la Maddalena in estasi
Mostra Caravaggio - Suonatore di liuto

Parigi – Varcare la soglia della prima sala e trovarsi proprio di fronte alla Giuditta e Oloferne di Caravaggio è un’emozione inimmaginabile. Se poi ad essa fanno seguito, stanza dopo stanza, il Suonatore di liuto, San Giovanni Battista, la Cena in Emmaus e il San Girolamo in meditazione, è inevitabile rimanere senza fiato in gola, le lacrime agli occhi e il batticuore, come quando ci si sente innamorati.D’altra parte, non innamorarsi delle opere di Michelangelo Merisi – detto Caravaggio – è quasi blasfemo, tale è la bellezza estetica che fuoriesce da esse, il realismo crudo delle scene, la forza emotiva trasmessa attraverso i volti, le espressioni, le finiture dei tessuti, i dettagli della pelle, i corpi così vividi e sinceri.

Uno dei pittori italiani più amati nell’intera storia dell’arte arriva a Parigi al Musée Jacquemart-André per una spettacolare mostra dal titolo Caravage à Rome: amis et ennemis. Dieci capolavori fatti giungere dai più importanti musei del mondo per un’esibizione che mira a inserire Caravaggio nell’ambiente romano in cui visse nel XVII secolo, tra amici e nemici, sodalizi e baruffe, collaborazioni e sfide.È così che, oltre alle preziose opere firmate dal Merisi, trovano qui posto in otto diverse sezioni tematiche anche i lavori dei suoi contemporanei, alcuni fortemente influenzati dalle sue intuizioni innovative, altri al contrario strettamente legati all’Accademia; troviamo quadri di Orazio e Artemisia Gentileschi, Orazio Borgianni, Giovanni Baglione (uno dei suoi più acerrimi nemici), Annibale Carracci e non solo.

C’è però un altro aspetto che rende questa mostra un evento di rilevanza internazionale: per la prima volta viene infatti esposta al pubblico la Maddalena in estasi, uno dei lavori più noti, misteriosi e interessanti realizzati da Caravaggio. In che anno? Non lo si sa con certezza, sebbene si pensi che sia uno dei tre tesori portati dal pittore con sé quando, dopo l’esilio e svariate peripezie, partì per un viaggio che aveva come destinazione la sua cara Roma. Nella capitale, tuttavia, non giunse mai: morì su una spiaggia nei pressi di Porto Ercole in circostanze non ancora del tutto chiarite e da allora il destino dei tre quadri a bordo della nave divenne incerto.Della Maddalena dipinta da Caravaggio venne fatto un numero tale di copie da non riuscire più a identificare quella originale. Per molto tempo si è pensato che l’unico esemplare prodotto dalle mani del genio fosse la cosiddetta Maddalena Klain - qui esposta accanto all’altra – ma molti critici d’arte ritengono si tratti dell’ennesimo falso. Solo nel 2015 è stata ritrovata presso una collezione privata l’ultima Maddalena in estasi scoperta in ordine temporale, che, esaminata dagli esperti, è risultata attualmente essere la versione presumibilmente originale. Solo adesso, però, la famiglia che ne è proprietaria ha acconsentito a mostrarla al pubblico europeo nel contesto di questa mostra che passerà quindi alla storia.

A curare un progetto tanto importante è stata la professoressa di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Ferrara Francesca Cappelletti, che nel corso dell’anteprima stampa ha accompagnato i giornalisti italiani e francesi lungo tutto il percorso, per spiegare l’unicità del suo lavoro e i punti di forza dell’esposizione. Compongono l’équipe anche Pierre Curie, Direttore della Revue de l’Art e curatore del museo Jacquemart-André, lo scenografo Hubert le Gall e la fondazione Culturespaces. La mostra resterà aperta fino al 28 gennaio 2019.     Per maggiori informazioni: www.musee-jacquemart-andre.com.

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