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Culture
Carlo Carrà: ampia antologica a Palazzo Reale di Milano
Carrà - Vele - nel porto - 1923

Milano, la città in cui Carrà giunse 14enne, gli dedica un’ampia antologica ricca di 130 opere. La grande mostra “Carlo Carrà”, ospitata da domani a Palazzo Reale, si tiene a trent’anni dall’ultima rassegna dedicatagli dal Comune del capoluogo lombardo (1987) e cinquantasei da quella che si svolse nella stessa sede nel 1962, quattro anni prima della morte dell’artista.

Carrà   Il lbersaglio  Carrà - Il lbersaglio

 

Figura cardine del Novecento, potente, imprescindibile e contemporaneo, è sempre stato presentato per segmenti artistici, in un’ottica parziale.  Questa rassegna ha il merito di raccontare tutte le componenti speculative dell’artista che ha attraversato decenni del Novecento.

Curata da Maria Cristina Bandera, con la collaborazione di Luca Carrà, nipote del maestro, è prodotta dal Comune di Milano e Civita Mostre.

Obiettivo dell’esposizione è far guardare il pittore con gli occhi di oggi e “Comprenderne il potente ruolo di battistrada. Che lo vide protagonista durante le avanguardie nelle capitali europee, la successiva capacità di voltare pagina e di intraprendere strade sempre nuove, di volgersi al passato con spirito moderno per percorrere una via che guardasse in avanti.  La costante volontà di ripensare, rimeditare e spogliare la realtà per arrivare all’essenza e, infine, il suo fare artistico legato ai valori portanti della grande tradizione pittorica italiana: il calibrato senso dello spazio e la superba maestria del colore, o meglio, a dirlo è Longhi, delle sue «dominanti cromatiche»”, spiega la curatrice.

Carrà    La carrozzella   1916Carrà - La carrozzella - 1916

La mostra si snoda cronologicamente attraverso sette segmenti, ciascuno espressione di uno specifico periodo della sua vita e dello stile: Tra Divisionismo e Futurismo; Primitivismo; Metafisica; Ritorno alla natura; Centralità della figura; Gli ultimi anni; Ritratti.

“Un’orgia di movimento”, come lo definiva il pittore, il Manifesto del Futurismo fu redatto nel febbraio 1909 in un caffè di Porta Vittoria: insieme a Carrà, Umberto Boccioni, Tommaso Marinetti e Luigi Russolo.

 

Il percorso successivo, tra Futurismo e Metafisica, si mantiene lungo una linea di rigorosa coerenza, una sorta di avvio deciso verso la maturazione, conseguenza dei viaggi intrapresi tra 1911 e 1914 a Parigi. “Era la Parigi dei tram a cavallo, degli ultimi impressionisti, era ancora la Parigi di Gauguin”, racconta lo stesso Carrà in un’intervista degli anni Cinquanta. Conseguenza degli incontri con Picasso, Braque, Derain…

Ecco poi le tele metafisiche, - “per una ricerca di un più giusto rapporto tra realtà e valori intellettuali”, scrive Carrà - dove l’inumanità del manichino è sopraffatta dallo splendore delle cromie squillanti.

 

Il 1922 segna una sorta di spartiacque: lo splendido quadro “Pino sul mare” è una rappresentazione mitica della natura. L’artista decide di non accompagnarsi più agli altri, ma percorrere da solo la sua strada. Ecco i suoi incantevoli paesaggi marini muti e amari, dal mare a volte smeraldo, a volte cobalto, a volte turchese: “Vele nel porto” è una delle sue prime opere. Ecco le spiagge silenziose e solitarie della Versilia, a volte abitate dalle rare figure arrotondate, quasi una flora esotica dei mari del sud.

E ancora….

 

“Carlo Carrà”

 Palazzo Reale – Piazza Duomo - Milano

4 ottobre – 3 febbraio 2019

Orari: lunedì: 14.30 -19.30, martedì, mercoledì, venerdì e domenica: 9.30 - 19.30, giovedì e sabato: 9.30 – 22.30

Infoline: 199.15.11.21

Ingressi: euro 16 – ridotto euro 14

Catalogo: Marsilio Editori

www.mostracarlocarra.it

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