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Culture
Christo, sul territorio ha generato un indotto di 67 milioni

Philippe Daverio parlava di una baracconata. Non contento, rincarava la dose: "Al massimo e' un'alternativa alle vecchie sagre di paese". Vittorio Sgarbi si era accontentato di definirlo "un pontile verso il nulla". Chissa' che cosa penseranno oggi, ammesso abbiano letto l'indagine e i calcoli della Jfc Tourism & Marketing, una societa' emiliana che dal 4 al 20 luglio scorso ha monitorato l'effetto-Christo in termini quantitativi. Il giudizio artistico lo lasciamo ai critici. Ma, guardando i numeri, qualche domanda bisognera' pur farsela. Secondo la Jfc The Floating Piers ha generato un indotto, diretto e indiretto, di 4,2milioni di euro giornalieri, superando di gran lunga le previsioni che parlavano di 3 milioni.

Nel complesso, quindi, l'opera di Christo e Jean-Claude ha portato al lago piu' di 67milioni di euro. Questo, in sostanza, l'incremento del fatturato complessivo delle imprese sul territorio rispetto al 2015. Fatturato che, nei 15 giorni di apertura dell'opera, e' stato di 88miioni e 111mila euro. Nel 2015, lo stesso fatturato si era attestato sui 20milioni di euro. Un ottimo esempio di economia dell'arte. Non solo, perche' oggi grazie all'effetto-Christo il cosiddetto value brand del Lago d'Iseo viene stimato in circa 7miliardi di euro.

I visitatori nel complesso sono stati 1milione e 200mila, ma la quasi totalita' di loro (808.909 per la precisione) ha dichiarato di non essere mai stati prima sul Lago d'Iseo, con un livello di internazionalizzazione, ossia di provenienza dall'estero (soprattutto dalla Germania) del 72,7%. I settori piu' toccati dall'incremento di gatturato sono stati quello ricettivo, quello di bar e ristoranti e, ovviamente, il settore dei trasporti pubblici. Per essere una "baracconata" non c'e' male.

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