Culture
Codici Nomadi, avventure nell'esoteria moderna

E' cosa nota e acquisita - ormai un clichè - che la frenetica e smisurata produzione dell'informazione rende il panorama culturale sempre più complesso, frammentato, caotico, un dedalo labirintico di incerta navigazione, in cui è facile ritrovarsi disorientati, col rischio di disintegrare la propria identità. Secondo il noto scrittore e fumettista Alan Moore, è come se la nostra società stesse raggiungendo un punto di ebollizione, dove siamo in procinto di passare da uno "stato liquido ad uno stato gassoso". E' come se raggiunto tale punto di ebollizione il contesto socio-psicologico-culturale stesse letteralmente per evaporare. Le conseguenza di tale "singolarità" sono tutt'altro che ovvie - e vanno dalle più ottimistiche ipotesi tecno-utopiche, agli scenari più distopici e apocalittici.
In questo regno della "vaporità" è ancora possibile trovare solidi condensati di significato nell'opera di alcuni osservatori e interpreti dei multiformi fenomeni culturali che ci circondano. Uno dei più acuti e originali è Erik Davis. Californiano, autore di numerosi saggi e del moderno classico Techgnosis, Miti magia e misticismo nell'era dell'informazione (Ipermedium libri, 2000), Davis è uno dei più autorevoli commentatori del panorama tecno-mistico - quel regno dove le tecnologie dell'informazione e i simboli della tradizione magico-spirituale occidentale coesistono. Fluente nelle lingue della filosofia, delle religioni comparate e delle sottoculture sci-fi, traccia sorprendenti collegamenti incrociando i flussi di cyber-cultura, moderne mitologie pop, impulsi spirituali e gnosticismo.
Delle opere di Erik Davis è finalmente disponibile in italiano Codici Nomadi, Avventure nell'esoteria moderna, raccolta di saggi brevi, dove l'autore esplora i codici spirituali, culturali e comportamentali che le persone mixano negli alambicchi dell'anima per superare le limitazioni delle proprie vite o per arricchire la loro esperienza del mondo. Che si tratti di riti pagani di cosplayer Klingon, di interpretazione deleuziana del pongo o culti Lovecraftiani, di epiche cinematografiche come Matrix o Avatar, Davis disegna una rete di Indra, fatta di riferimenti culturali, simbolici e archetipici, il cui cuore pulsante è una ricerca di significati (latente o consapevole), dove tutto rimanda ad una dimensione trascendente dell'esistenza, un mundus immaginalis di cui la realtà sensibile è un riflesso. Mutuando alcune parole del mitologico autore di fantascienza Philip K. Dick: "I simboli della manifestazione divina nel nostro mondo si mostrano, inizialmente, nella spazzatura." Davis dimostra, attraverso i suoi sofisticati giochi di prestigio linguistici, che ogni distinzione tra cultura hibrow e lowbrow è ormai evaporata. Inoltre, l'intento della sua Opera non è quello di offrire risposte preconfezionate o facili soluzioni che permettano al lettore di dormire sogni sereni. Come scrisse il genetista inglese J.B.S. Haldane: "Ho il sospetto che l'Universo sia non solo più strano di quanto immaginiamo, ma è più strano di quanto possiamo immaginare." Ecco dunque, che la sua intera Opera è un invito ad immergersi nel mistero del Cosmo, nella stranezza dell'esperienza umana e dell'insolito panorama culturale contemporaneo. Come Erik stesso dice "Follow Your Weird", che è un invito all'esplorazione del bizzarro come filosofia di vita. La promessa è quella di trovare lungo la via vere e proprie perle di meraviglia.
Il grande merito di aver trasposto in italiano la pirotecnica ed esuberante prosa di Davis è di Massimo Spiga, scrittore, traduttore e fumettista (www.massimospiga.com). Nessun altro avrebbe potuto compiere un'impresa così sfidante se non un profondo cultore dell'opera di Davis.
Nell'attesa di ospitare Erik in autunno, per un giro di conferenze in Italia, Codici Nomadi è disponibile direttamente presso l'editore Ipermedium libri: www.ipermedium.net/shop/shopping_cart.php?sort=2a
Buona lettura... e Follow Your Weird!