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Culture
Croazia, così unica così diversa. Viaggio dai laghi di Plitvice alla Dalmazia
Viaggio stampa Harry di Prisco in Croazia

La Croazia è ricca di tesori storici e contemporanei, arte, storia, natura ma anche spiagge che si affacciano su di un mare cristallino dalle mille tonalità di colori e una cucina eccellente prevalentemente a base di pesce freschissimo, ne fanno una destinazione eccellente per chi vuole riposarsi e divertirsi allo stesso tempo.

Il cuore verde dei laghi di Plitvice

Sedici laghi e novantadue cascate contornate da un verde rigoglioso fanno del parco nazionale  di  Plitvice un vero paradiso terrestre  tutelato dall’Unesco come bene di tutta l’Umanità, il 26 ottobre si celebreranno i quaranta anni del riconoscimento e ci si auguro che l’evento venga adeguatamente festeggiato. Si può organizzare una gita di un giorno da Zagabria e da molte altre città sulla costa adriatica. Il sistema dei laghi è diviso in dodici superiori e quattro inferiori collegati fra loro, i bacini sono alimentati da due fiumi che hanno la stessa sorgente: il fiume Bianco, il cui nome deriva dai sedimenti calcari,  ed il fiume Nero, che confluiscono nel fiume Korana. Per assicurare il corretto utilizzo di questo luogo intonso, che si estende per 33.000 ettari, vi sono 900 dipendenti oltre a 50 guide che accompagnano i visitatori nelle escursioni, parte a piedi e parte con il trenino panoramico e i battelli elettrici. I percorsi sono in genere circolari e  vanno dalle due alle sei ore, consentendo di  ammirare la “Veliki Slap”, la  la cascata più imponente della Croazia. Si attraversa il parco su agevoli passerelle con non richiedono particolare impegno tanto che recentemente un coreano di 96 anni non ha avuto difficoltà a fare tutto il giro. Sono proprio i turisti asiatici che corrono di più in quanto hanno poco tempo per andare a visitare anche  altre destinazioni. Su come si sono formati i laghi una leggenda racconta che a seguito di una grande siccità  la gente del luogo era disperata, apparve una misteriosa signora vestita tutta  di nero che cominciò a piangere, con la sua prima lacrima si formò il primo lago, il Proscansko.  Il lago inferiore più grande è il Kozjac, lago delle capre, secondo la leggenda  30 piccole capre per sfuggire ai lupi, cercavano di attraversare il lago ghiacciato la cui superfice si ruppe inghiottendo le povere bestiole. I boschi  sono popolati da 157 specie di uccelli e 50 di mammiferi, che non è facile incontrare per l'elevato numero di visitatori,  due milioni nel corso dell'anno, fino a sedicimila  al giorno. Nel parco vi è anche un'antica segheria ed un mulino, azionati dall'acqua,  che un tempo era a disposizione di tutti gli abitanti dei paesi circostanti i quali potevano macinarvi a turno i cereali. Lungo i sentieri sono collocati pannelli didattici che introducono il visitatore all’ecosistema forestale e alle  caratteristiche naturali. In questo luogo si possono ammirare le favolose cascate e vivere a contatto della natura ascoltando il suo silenzio.

Il fiore di sale dell'isola di Pag

L'isola di Pag, soprannominata: “isola lunare” a causa del carso denudato e delle rocce bianche, o anche “Ibiza croata“, dove è possibile  rilassarsi sulla spiaggia durante il giorno e fare festa e musica tutta la notte. La parte occidentale dell’isola presenta  lunghe spiagge di pietra e altre  sabbiose. Una destinazione ideale per le famiglie con i bambini e per  una  vacanza tranquilla e attiva. Su 8.500 abitanti le pecore superano le 35.000, questo la dice lunga dell’attività principale dell’isola: la produzione del formaggio pecorino  Paski Sir, uno dei pecorini fatto  in modo tradizionale  migliori del mondo. La bora porta il sale marino delle onde  sull’erba e la salvia brucata dalle pecore.  Il loro latte è quindi naturalmente salato. Da non molto l’agenzia statale per l’agricoltura tutela il marchio del formaggio che viene messo in vendita in pezzature da 2,4 chili dopo tre mesi di stagionatura. Il pecorino di un anno è una vera specialità richiesto dai gourmet di tutto il mondo.

Sulla punta settentrionale dell’isola, vicino al paesino di Lun, crescono gli ulivi più antichi dell’Adriatico. Il suono della campana della chiesa dell’Assunzione di Maria del XV secolo, nella piazza centrale della città, batte le ore che scorrono tranquille, magari sorseggiando una bibita nel piccolo bar centrale. Nel 2009 il merletto di Pag è stato inserito nell'elenco del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco. Le suore benedettine  hanno organizzato dei corsi di formazione per le bambine del luogo per conservare l'arte del merletto. Nato inizialmente per i paramenti clericali e per ornare i ricchi costumi tradizionali, il merletto è diventato un oggetto decorativo a sé stante per i mobili o incorniciato e appeso al muro. Per avere un'idea della complessità della lavorazione del vero merletto, che deve rimanere teso come se fosse inamidato,  si può visitare la galleria del merletto nel Palazzo del Principe, sulla piazza principale. In agosto si tiene uno splendido festival di musica classica con la direzione artistica  di Lovro Pogorelić.  Altra caratteristica dell’isola sono le saline  - esistenti già nel IX secolo - si estendono per tre chilometri quadrati, importanti per il ruolo del mare nella vita contemporanea. Il fiore all'occhiello è il "fior di sale" chiamato anche il “caviale del sale”, esso dona un aroma meraviglioso al piatto, viene raccolto a mano in piccole quantità, apprezzato dai migliori chef, non è raffinato, senza aggiunta di additivi ed è adatto alle diete iposodiche, si presenta sotto forma di piccoli cristalli formati in modo naturale ed ha un potere salante poco più lieve del sale normale.

Gli ori e gli argenti di Zara risplendono nel mare cristallino

“Da noi gli italiani vengono principalmente per le lunghe spiagge sabbiose con un mare pulito e trasparente  con fondali poco profondi  e per la gastronomia genuina a base di pesce fresco dai sapori mediterranei; siamo poi collegati con l’Italia con  numerose linee di traghetti da Ancona”  ha riferito Nina Stohera Marnika, Public Relations dell’Ufficio del Turismo della regione di Zadar. “I turisti italiani nell’anno 2018 sono stati 73.352  con un incremento di oltre mille presenze con una permanenza media di2,7 notti, una destinazione vicina e ideale  per famiglie con bambini” ha concluso Nina Stohera. Zara (Zadar)   è la città del romanticismo e dell’amore dalla quale si può osservare “Il più bel tramonto del mondo”, come disse Alfred Hitchcock.  E’ forse questa l’esperienza più emozionante, vedere il calare del sole dalla riva mentre l’organo del mare intona la melodia della natura. L’aria viene spinta dall’onda del mare attraverso la canna che produce il suono che fuoriesce attraverso delle aperture nella pavimentazione. L’imprevedibilità del mare crea un concerto perpetuo e irripetibile. Appena tramontato il sole, un cerchio di 300 pannelli fotovoltaici che assorbono l´energia solare durante il giorno, producono un bellissimo gioco di luce al ritmo delle onde e dell'organo marino. Viene così realizzata una comunicazione simbolica con la natura, "Saluto al Sole" che non poteva che essere più significativo, uno spettacolo di luce e musica creato dalla natura con l’abbraccio al tramonto del mare, del sole e del cielo. Zara è una città con 3000 anni di storia con un ricco patrimonio storico e culturale. Distrutta molte volte e  ricostruita sempre più bella e più forte di prima. La città è stata inserita nel patrimonio dell'Unesco per le sue mura difensive fatte costruire dalla Repubblica di Venezia  nel XVI secolo, lunghe tre chilometri e che circondano la penisola del centro storico.

Oltre 70 chiese e monumenti  ben conservati  di tutte le epoche hanno contribuito a far conoscere il suo fascino. Da vedere assolutamente: la Porta della Terra, costruita nel 1543 durante il dominio veneziano,  sullo stile di un arco trionfale;  il Museo del Vetro Antico; la chiesa del IX secolo di San Donato, il più grande edificio preromanico della Croazia; la cattedrale di Sant'Anastasia, con la tomba della santa; la chiesa di San Simeone, con il  sarcofago del santo, realizzato nel 1380 dall’orefice Francesco di Milano; la chiesa e il convento di Santa Maria del 1091, con l'esposizione permanente di arte sacra,  in otto sale  sono esposti oggetti d’arte che vanno dall’VIII al XVIII secolo  che sono stati ritrovati nelle varie chiese e conventi del luogo. La mostra “L’oro e l’argento della città di Zara” è stata aperta nel 1976. Questo tesoro, di un indicibile valore, nel corso dei secoli è stato conservarono dalle suore benedettine,  durante la guerra della patria fu nascosto sotto il campanile. Come souvenir una bottiglia impagliata di Maraschino, distillato di ciliegie secondo la ricetta originale del XVI secolo dei monaci domenicani.

Nin la romantica perla della Dalmazia

In Croazia ci sono tante gemme, Nin è una delle più piccole, nello scorso anno c’è stata  una ripresa dei turisti italiani che alloggiano in appartamenti privati o nel resort - campeggio a pochi chilometri dal centro collegato da un trenino; Nin è inserita nelle migliori destinazioni romantiche europee” così la direttrice dell'Ufficio Turistico di Nin Marija Dejanović. La combinazione delle bellezze naturali e della cultura sono alla base della scelta della città che si trova ad appena quindici chilometri da Zara. Il  centro storico della  prima capitale del regno dei Croati,  ha un diametro di soli cinquecento metri con case in pietra, è collocato  in una laguna circondata da spiagge sabbiose con mare caldo e poco profondo.  Due ponti del sedicesimo secolo, che sono andati distrutti nel corso di un'inondazione, collegano la cittadina alla terraferma,  presto saranno ripristinati  al posto di quelli provvisori. Nel Museo delle Antichità sono esposti i resti di due grandi imbarcazioni, le cui fasi di restauro avvengono sotto lo sguardo degli incuriositi  visitatori. Annualmente vengono centomila turisti per visitare le saline e fare birdwatching per osservare i numerosi volatili che si poggiano sulle vasche. Dopo la visita una sosta al souvenir shop per portare con se un pezzo di questa terra così ospitale. La chiesa del IX secolo della Santa Croce, conosciuta come "la più piccola cattedrale del mondo", cela tanti misteri. Il primo giorno d'estate entra dalla finestra un raggio di sole che si ferma a mezzogiorno nel luogo dove era collocato l'altare. Un vero calendario solare per seguire gli equinozi e i solstizi. Gli abitanti della cittadina, per seguire la tradizione, si danno appuntamento all'alba del primo giorno d’estate. Nella chiesetta , quando era consacrata - si dice - che per celebrare un matrimonio entrava prima la sposa, poi lo sposo, tanto è piccola.  

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