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Dal buco nero alla lampada insegui sole: la scienza è un "gioco da ragazze"

Dal buco nero alla lampada insegui sole: la scienza è un "gioco da ragazze"

Tre giorni fa tutto il mondo è rimasto incollato allo schermo dei propri device per guardare la prima foto di un buco nero. E se abbiamo assistito a questo spettacolo dell’universo è anche grazie al lavoro di Katie Bouman, giovane scienziata 29enne che tre anni fa, appena laureata, ha iniziato  a sviluppare l'algoritmo di base che ha permesso di mettere insieme i miliardi di dati che sono serviti per costruire l’immagine del buco nero. Katie Bouman è solo uno dei tanti esempi di giovani (e meno giovani) donne scienziate che con il loro lavoro e contributo stanno rivoluzionando il settore scientifico.

Nel nostro Paese, come non citare Samantha Cristoforetti, la prima donna italiana e  terza europea in assoluto ad andare nello spazio o Fabiola Giannotti, attuale direttrice del CERN e uno dei fisici ad aver partecipato attivamente al progetto ATLAS (ritenuto il più grande esperimento scientifico della storia, che ha permesso la scoperta del Bosone di Higgs).

Dal buco nero di Katie Bouman alla lampada Caia di Diva Tommei

Ma ci sono altri esempi altrettanto importanti anche se purtroppo meno conosciuti dal pubblico generalista e non di settore. Si pensi all’eccellenza italiana Ilaria Capua, virologa che ha contribuito in maniera determinante alla comprensione dell’influenza aviaria.

Tanto studio e tanto spirito d’inventiva sono le caratteristiche di Diva Tommei, la 34enne romana, biotecnologa e startupper che ha inventato Caia, una lampada che insegue la luce del sole e la direziona dove vuoi. L’obiettivo: portare la luce naturale negli interni di case e uffici. Una vera e propria rivoluzione hi-tech nel campo dell’energia solare.

Spostandoci oltreoceano, un’importante scoperta è stata fatta da Hasini Jayatilaka, scienziata srilankese di 29 anni, la quale ha individuato il meccanismo che sottostà allo sviluppo di metastasi. Grazie a questa rivelazione, si sta cercando di intervenire su tale processo e ridurre il rischio di propagazione delle cellule tumorali all’interno del corpo.

Donne & scienza: ecco gli esempi che dimostrano che la scienza non è solo per gli uomini

Spostandoci negli Stati Uniti, rimanendo però sempre nel campo medico scientifico, troviamo Jacqueline Kimmey, giovane ricercatrice in microbiologia, immunologia e genetica molecolare, laquale attraverso le sue ricerche riguardanti le diverse risposte immunitarie in base al tipo di infezione, ha scoperto come funziona il meccanismo che porta la tubercolosi ad attaccare l’organismo.

Questi sono solo alcuni esempi di come la scienza, come qualsiasi altro campo professionale, nonsia un settore riservato al genere maschile, come alcuni vorrebbero invece farci credere. Anzi, vedendo questi strepitosi raggiunti, verrebbe quasi da dire che la scienza sia proprio “un gioco daragazze”!

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