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Culture
Disegni, fumetti ed altre opere in esposizione alla Biennale di Rimini

Una mostra di Vanessa Beecroft e un’altra su Guercino e il suo falsario. I disegni femminili di Picasso accostati a quelli di Fellini, le opere di Giorgio Morandi, l’esposizione di De Carolis, i disegni di Felice Giani, Ubaldo e Gaetano Gandolfi, Fortunato Duranti, i fumetti di Sergio Toppi, i collage di Kolár, gli acquerelli di Davide Benati, i contemporanei a Cantiere Disegno: 33 mostre e più di 2mila opere, a Rimini dal 28 aprile al 15 luglio, per la 3a Biennale del Disegno dal titolo “Visibile e invisibile, desiderio e passione”. Nei luoghi più belli della città, da Castel Sismondo al felliniano Cinema Fulgor, dal Museo della Città alla Fabbrica dell’Arte, un percorso che toccherà tutte le arti creative, dal disegno antico e moderno alla grafica, fino al cinema con l’erotismo come traccia sotterranea. Tra tutte, significativa l’esposizione di Vanessa Beecroft che individua e reinterpreta il mondo delle donne attraverso i suoi tableau vivant, corpi nudi, figure di donne, muse fragili, silhouette informi sopraffatte dal burka. Altro evento di grande importanza è quello che mette a confronto Federico Fellini con Pablo Picasso attraverso due mostre dalla traccia erotica. Del pittore spagnolo sono esposte 66 incisioni eseguite per illustrare “La Célestine” di Fernando de Rojas, prima opera drammatica spagnola che diventò simbolo del femminino e di cui Picasso, con freschezza e originalità, riuscì a renderne la figura. Qindi, i personaggi disincantati del regista italiano nei disegni dal “Libro dei sogni”,dove Fellini annotava il suo mondo onirico. Si tratta di 42 disegni di coerente invenzione e di propulsiva ironia. Dal confronto emerge una straordinaria somiglianza, un’unica matrice trasgressiva che accomuna i due maestri, che mai s’incontrarono, ma che tanto condividevano artisticamente. Un’altra mostra dal titolo “Delineavit, Guercino e il caso del Falsario” riunisce invece un unicum con più di 100 opere, prevalentemente paesaggi, realizzati sia dal Guercino, che dall’artista che fu conosciuto come il suo celebre falsario, vissuto intorno alla metà del Settecento. In occasione della Biennale viene presentata per la prima volta l’opera dell’artista per secoli anonimo e indicato come il precoce falsario di Guercino e svelata l’identità dello stesso, rivelata ai curatori durante le ricerche preparatorie alla mostra e corrispondente a Francesco Novelli, abile incisore del tempo.

Accanto a Guercino i disegni inediti di Fortunato Duranti: 90 opere prodotte dall’artista marchigiano negli anni bui del suo malessere, diverse per soggetto, stile e tratto e accompagnate dagli scritti frammentari dell’artista spesso impossibili da decifrare.

Al Museo Civico in vetrina invece le incisioni di Stefano Della Bella,  artista che primeggiò nel raccontare la Firenze del Seicento per mezzo della stampa incisa. E poi, i disegni di  Adolfo De Carolis, protagonista dell'arte italiana tra l’Ottocento e Novecento. Preferito da Gabriele D’Annunzio, lo volle a interprete visivo dei propri testi, delle proprie drammaturgie tradotte a stampa. In mostra un corpus importante: i fogli accurati che studiano a sanguigna le pose dei corpi, i più rapidi e nervosi abbozzi a pennello, nei quali la cromia li fa assomigliare a bassorilievi, i rapidi schizzi compositivi che diventano narrazioni, in un groviglio di segni che restituisce tutta la foga creativa del pittore. E poi i disegni, i fumetti, i collage e altre opere ancora alla Biennale riminese che attirerà anche molti visitatori dall’estero per una vacanza all’insegna dell’arte.

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