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Culture
Ercolano, non solo scavi. Viaggio a Villa Campolieto. FOTO

Di Eduardo Cagnazzi

Riapre ai visitatori ad Ercolano, dopo un restauro della durata di un anno che ha interessato le facciate, gli interni, i giardini e lo spazio teatrale nel palco e nella platea, Villa Campolieto, una delle ville vesuviane più rappresentative del Miglio d’Oro. Edificata nel 1755 e nel 1763 riprogettata da Luigi Vanvitelli, la villa fu sottratta al degrado dall’Ente per le Ville Vesuviane, oggi Fondazione, che l’acquistò nel 1077 e ne realizzò un primo restauro a cura dell’architetto Paolo Romanello. Prescelta dal 1987 come sede del festival delle Ville Vesuviane, giunto alla ventottesima edizione, la villa è situata in posizione panoramica sul lato rivolto al mare dell’allora strada regia per le Calabrie, nel tratto divenuto poi noto come Miglio d’Oro per le centinaia di sontuose ville realizzate dalla nobiltà napoletana e dai Borbone. Con gli scavi archeologici la villa è tra i siti più visitati di Ercolano. Fondata secondo la leggenda da Ercole, attratto dalla bellezza dei luoghi, seppellita nel 79 d.C. dal fango vulcanico del Vesuvio insieme a Pompei, Ercolano fu terra amena prescelta dalle grandi famiglie della nobiltà partenopea che realizzarono stupende dimore e palazzi, tanto che la strada che le costeggiava meritò l’appellativo di Miglio d’Oro e la resero meta di studiosi, letterati e ricchi turisti che la inserirono nel Gran Tour europeo. Fino ad entrare nel 1997 nel patrimonio universale dell’Unesco anche grazie alle ricche dimore neoclassiche e rococò  costruite da architetti del calibro di Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Ferdinando Sanfelice, Domenico Vaccaro e Mario Gioffredi. Proprio a quest’ultimo fu commissionata Villa Campolieto che ne disegnò la pianta quadrata divisa in quattro blocchi separati da una galleria centrale a croce greca con il belvedere sulla facciata sud. L’opera però fu riprogettata da Luigi e, dopo la sua morte, da Carlo Vanvitelli che mutò in forma ellittica il perimetro dell’esedra delineata con colonne toscane, unendo il corpo di fabbrica al giardino. Più volte restaurata, adesso risplende nuovamente grazie al progetto di restauro da parte della Fondazione Ville Vesuviane che l’ha riportata all’antico splendore grazie ai fondi resi disponibili dal Mibact. Per l’apertura al pubblico del rinnovato spazio teatrale dell’esedra, un concerto del maestro vesuviano Salvatore Accardo, per la prima volta sul palcoscenico della residenza vanvitelliana, offerto dalla Banca di credito popolare di Torre del Greco, nata nel 1888 ed oggi tra i più solidi istituti di credito del Sud Italia. 

 

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ercolano villa campolietovilla campolieto ercolano viaggi





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