Escher, mostra a Milano: il visionario della realtà non reale
Al bravissimo disegnatore olandese è dedicata l’ampia e interessante retrospettiva "Escher": da oggi 200 opere in mostra a Palazzo Reale di Milano
di Simonetta M. Rodinò
Oggetti insoliti, illusioni ottiche, costruzioni impossibili, prospettive ardite, esplorazioni infinite, giochi di specchi, motivi e geometrie paradossali…rappresentano il mondo irreale di Maurits Cornelis Escher.
Al bravissimo disegnatore olandese, mancato 74enne nel 1972, è dedicata l’ampia e interessante retrospettiva “Escher”, da oggi a Palazzo Reale di Milano: 200 opere che fanno parte della stessa collezione di Federico Giudiceandrea, il più grande collezionista privato.
L’Italia ebbe un effetto positivo sul carattere introverso e malinconico di questa figura timida e schiva, incantata dal mistero. Delle sei sezioni in cui si snoda la mostra, la prima affronta due tematiche: la formazione e il suo rapporto con il nostro Paese. Una formazione legata all’Art Noveau, grazie agli insegnamenti del suo maestro incisore Samuel Jessurum de Mesquita (ndr: morto nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1944).
Un rapporto con l’Italia d’amore: vi visse in più riprese tra 1921 e 1935. Affascinato dall’architettura medievale, molto presente negli antichi borghi - aveva una predilezione per Borromini -, era attratto dall’uso della prospettiva dall’alto. Per un nordico, abituato alla visione di un orizzonte basso e lineare, montagne ripide della dorsale appenninica, paesini di pietra arroccati sulle colline della Calabria e coste altissime a picco sul mare della penisola amalfitana non potevano che esercitare un fascino irresistibile.
Se il nostro paese e l’ammirazione per i paesaggi gli diedero l’impulso verso il misterioso e l’onirico delle tavole, furono l’Alhambra di Granada e la moschea di Cordova a stimolargli la passione e lo studio per le decorazioni moresche. Nacquero le immagini da Escher denominate “interiori”, basate sulla legge della piastrellazione o tassellatura. Lavori di un virtuosismo incredibile.
Nel terzo segmento “Superfici riflettenti e struttura dello spazio”, tra le raffigurazioni dedicate a superfici convesse riflettenti, spesso delle sfere, il grafico olandese realizza l’autoritratto “Mano con sfera riflettente”: nello specchio sferico egli vede un’immagine molto più completa dell’ambiente circostante. Una curiosità: lo spazio che circonda la figura è lo studio che l’autore ebbe durante il soggiorno romano.
La quarta sezione prende il nome dall’opera “Metamorfosi II”, incisione lunga quasi quattro metri: realizzata tra 1939 e 1940 rappresenta una sorta di riassunto delle sue opere: densa di richiami alla geometria è una storia per immagini in cui i soggetti rappresentati si trasformano rapidamente in un continuo processo di mutazione. Dalle lucertole alle rane, dalle api alle colombe, fino alla veduta della cattedrale di Atrani, il paesino della scogliera amalfitana, caro all’artista che vi aveva trascorso il viaggio di nozze.
In “Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio” ecco le aberrazioni prospettiche, capaci di evocare mondi onirici al limite del surreale, apparentemente logici, ma in realtà costruiti secondo piani impossibili.
La mostra, prodotta dal Comune, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la Escher Foundation, e curata da Marco Bussagli e Federico Giudiceandrea, si chiude con la sezione “Eschermania” in cui sono esposti copertine di dischi, biglietti d’auguri piastrelle, francobolli …
“Escher”
Palazzo Reale - Piazza Duomo 12 – Milano
24 giugno – 22 gennaio 2017
Orari: lunedì 14,30 - 19,30; martedì - mercoledì - venerdì - domenica 9,30 - 19,30; giovedì - sabato 9,30 -22,30
Informazioni e prenotazioni: 02/8929711
Ingressi: intero 12 € - ridotto 10 €
Catalogo edito da Fondazione Escher
www.mostraescher.it
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