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Culture
Chiesa, come smascherare secoli di storia anticattolica. Il libro (Ed. Lindau)

Di Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti

La pubblicazione di cui oggi intendo parlare è una ricerca dello studioso di Sociologia della Religione della Baylor University, in Texas, Rodney Stark, e reca come titolo "False Testimonianze. Come smascherare alcuni secoli di storia anticattolica", Lindau, Torino 2016.

La lettura del saggio è stata davvero confortevole e corroborante e, per il Natale di questo 2016, il Bambinello è sceso nel mio intimo con maggiore leggerezza e un riverbero divino ancora più luminoso e avvolgente che per il passato. L'amico che mi ha fatto omaggio del volume sapeva con certezza di toccare i miei sentimenti più ascosi e vibratili e di confermare con esso le mie certezze e le ragioni che ne sostengono l'assoluta inderogabilità. Il volume è, in realtà, una puntuale, circostanziata "decostruzione" di tutte le infamie, i falsi, le calunnie sfacciatamente manipolate lungo il corso dei secoli contro la Chiesa Cattolica -la mia Chiesa- perché vista come baluardo tetragono da abbattere contro le derive dall'ortodossia; perché ritenuta difenditrice dell'uomo, l'uomo integrale, come veniva qualificato dal filosofo Franz Brentano e dal suo discepolo Oronzo Suma che all'analisi della "coscienza come forma d'apprensione" hanno dedicato un'intera esistenza di studi e ricerche.

Rodney Stark, con la sua indagine, ha inteso -lui storico di credo protestante, docente presso la più importante Università Battista dell'orbe terracqueo-, finalmente, rendere testimonianza alla verità e alla giustizia rivedendo tutte le provocazioni e le magagne e le polemiche che fin qui hanno angustiato la vita e la storia della Chiesa di Roma, in tutto il mondo, ma focalizzando in particolare gli inverecondi accadimenti attribuitile nella Vecchia Europa, smascherando secoli di rozze falsità che pseudostudiosi hanno voluto, deliberatamente, architettare per infangare una grandissima Istituzione che, da sempre, si è spesa gratuitamente -e si spende anche ora- non soltanto per il benessere delle anime ma altresì, dei corpi in cui esse albergano: quando gli Stati ponevano tutta la loro attenzione a farsi l'un l'altro la guerra per una reciproca sopraffazione e consideravano le persone come carne -tout court- da macello, da usare come "armi" pur di ottenere le vittorie, ecco che la Chiesa, nella sua materna lungimiranza, accudiva la gente povera e diseredata nelle sue necessità elementari che costituivano la base essenziale di un vivere dignitoso e cosciente della quotidianità umana.

False testimonianze large
 

Stark, nella sua lucida ma spietata disamina -tanto più sorprendente e ammirevole in quanto operata da un non cattolico- va avanti come un rullo compressore, con pacatezza e sobrietà, senza sbavature ermeneutiche e trionfalismi di alcun genere, ma con la ragionevole consapevolezza di compiere un lavoro di alta meritorietà nei confronti della cultura, in generale, e della verità storica, in particolare, il cui fine essenziale risulta essere quello che si è prefisso di compiere: rendere un servigio all'intelligenza dell'uomo e ad oltre un miliardo di credenti cattolici dell'intero mondo contemporaneo che in questo modo sentiranno risollevarsi la coscienza per le accuse di reati mai commessi senza dover più chiedere perdono per ingiustizie giammai perpetrate, come è avvenuto sino ad oggi.

È una disamina, quella di Stark, esemplare e pienamente condivisibile sia nel metodo adoperato, sia pure nei contenuti delle vicende esaminate e riportate nel loro alveo accettabile e corretto. È un indice di proposizioni una più controversa dell'altra perché toccano e sviscerano argomenti che per secoli sono stati tabù; che per secoli hanno angustiato l'esistenza quotidiana della Chiesa Cattolica. Emblematica a tale riguardo è la questione dei roghi dei libri che avvenivano nelle piazze principali dei nuclei demici a mò di deterrenza per i riottosi. "E' vero che l'Inquisizione bruciò i libri… tuttavia pochissimi, se non addirittura nessuno, furono i libri scientifici bruciati… gli spagnoli non inserirono mai neppure le opere di Galileo… dei libri mandati al rogo dall'Inquisizione, la maggior parte fosse per pornografia… anche se i primi libri a essere stampati furono la Bibbia e raccolte di preghiere, assai presto gli stampatori scoprirono un mercato, clandestino, affamato di pornografia" (pp. 188-189).

Sin dalla Prefazione, l'Autore dichiara il proprio intento: quello di demolire, con la sua preparazione di studioso e la propria perspicuità mentale tutta intera una superfetazione coscienziale che obnubila, anche adesso, il cuore dei cattolici contemporanei. E dichiara anche, esplicitamente, che lui non ha intenzione alcuna di difendere la cattolicità, ma la storia in se stessa, non semplicemente nella propria nucleare essenza bensì, anche, nelle molteplici sfaccettature in cui essa si esplica e s'invera nel tempo e nella realtà. "…non sono cattolico -egli afferma con franchezza e la massima onestà intellettuale- e non ho scritto questo libro per difendere la Chiesa. L'ho scritto per difendere la storia" (p. 15). Un sottile fil rouge opera da legame underground dei diversi, corposi capitoli che innervano di sé l'intero saggio. È l'ironia raffinata, evanescente, quasi impalpabile, sottesa alla compattezza argomentativa che fa di questo studio, fondamentalmente, un unicum nel campo della letteratura storiografica attuale, che merita di essere attentamente letto e meditato in quanto ogni capitolo di esso si articola in una parte espositiva, una sorta di "dichiarazione" d'intenti del problema, e di una pars destruens-construens, in cui le accuse rivolte alla Chiesa Romana vengono sviscerate e demolite con un chiaro periodare e una dovizia di stringenti argomentazioni dal taglio stupefacente, mai scontato, mai mediocre.

È un autentico atto d'accusa, in special modo, sebbene non esplicitato ex professo, rivolto agli stessi rappresentanti della Chiesa Cattolica, verso le sue alte gerarchie che in sostanza nulla hanno fatto, lungo lo snodarsi dei secoli, per contrastare, per neutralizzare tutte le affermazioni calunniose che hanno inficiato la predicazione del Vangelo del Cristo ad opera degli eroici Padri missionari che hanno pagato, spesso con la vita, la propria dedizione al servizio della Chiesa e del suo divino Fondatore. È una mentalità, questa delle gerarchie romane, che si perpetua anche oggi che vede come il padre Bergoglio -che ha banalizzato la figura del Romano Pontefice nel modo in cui si è venuta delineando durante i secoli della sua storia- volgere il proprio pensiero, fissare la propria attenzione, per distorta empatia, quasi esclusivamente alla filantropia di taglio protestantico verso i migranti che invita a venire in Italia e li esorta, con ciò, ipso facto, a compiere un reato, quello di sbarco clandestino -il che costituisce un fattore molto grave nell'economia comportamentale di chi pretende di sedere sul Soglio di Pietro- anziché preoccuparsi della sorte dei barboni italiani che sono il nostro prossimo più prossimo, che dormono all'addiaccio nelle piazze e nelle stazioni, e di tutti gli sfrattati della Penisola che non sanno come risolvere un problema molto pesante che costantemente affligge migliaia di senzatetto che non possiedono un'abitazione dignitosa che si possa configurare nella sua specifica essenzialità come una inderogabile necessità di vita che serve, chiaramente, a fornire un referente esistenziale certo a chi ad essa guarda come a un miraggio, in alcuni casi molto difficile da raggiungere.

Del resto cosa si potrà mai pretendere dal discendente di alcuni migranti piemontesi nell'America Latina se non un comportamento come quello che costui tiene, che abbindola le masse sprovvedute, i gonzi di turno ma che viene riprovato aspramente da chi ragiona con il proprio cervello e non si lascia abbagliare dal populismo e dalla democrazia? Il saggio, ancora, è una sorta di subliminale atto di accusa anche, e forse soprattutto, nei confronti di quegli storici, di quegli accademici che proclamano ai quattro punti cardinali il proprio credo, la propria cattolica fede, ma che hanno lasciato correre per le vie del mondo infamie e contumelie contro la Chiesa Apostolica e Romana senza opporre valide argomentazioni, stringenti controaffermazioni che annullassero tutti i vulnera che proditoriamente sono stati inflitti alla Istituzione religiosa vera, unica, essenziale: a cominciare dalla questione degli Ebrei per finire alla disamina dell'equazione Chiesa Cattolica protervamente oscurantista; protestantesimo, invece, uguale libertà di pensiero e illuminato fautore di modernità e di progresso.

Ma i conti, a ben guardare, non tornano affatto perché ad un certo punto del suo itinerario storico ed ecclesiologico si è avuta la "tridentinizzazione" -un sostantivo cacofonico, si, ma che rende appieno il processo di riforma cattolica, in capite et in membris, fortemente voluto da papa Paolo III Farnese (1534-1549), che favorì il ritorno nell'alveo di Roma di intere popolazioni fagocitate dalle ideologie di Martin Lutero e dei suoi coadiutori e seguaci- operata dai Padri del Concilio di Trento (1545-1563). " A Trento la Chiesa decise anche di istituire una rete di seminari per istruire coloro che sarebbero diventati preti. Pertanto, nel XVIII secolo la Chiesa vantava ormai uomini colti, ben preparati nella teologia e la cui vocazione era stata forgiata e messa alla prova in una sede formale e istituzionale. In questo modo la Chiesa affrontava il mondo moderno" (p. 309).

Ora, qualcosa si muove, gli orizzonti si allargano, tutto viene posto in discussione: unicuique suum recita il motto latino per affermare che ogni cosa, con il tempo, si colloca al posto che le compete; a tutti e a tutto si rende ragione, specialmente con il tempo e la ponderazione allorchè si volgono nelle forme della ragionevolezza. Il tempo è una grande medicina, ripete spesso la saggezza popolare, nel momento in cui si riconoscono il carisma insito nel sacro del quale è, naturaliter, portatrice la Chiesa Cattolica. Sono fermamente convinto che a essa, come la più alta e prestigiosa Istituzione della Terra, sarà reso l'omaggio che le spetta come unica depositaria del Verbo divino di cui diffonde nel mondo il messaggio con indefettibile costanza nonostante le continue persecuzioni e le false testimonianze alimentate anche da certuni esponenti della gerarchia ecclesiastica che con un pensiero equivoco e l'ambiguità del comportamento continuano a deporre negativamente nei confronti della Chiesa stessa.

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