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Culture
Festa della mamma, 'ho trovato me stesso e tutte le volte che torno trovo te'

Perdere è un comandamento una costante, la via giusta per trovare il mondo giusto, quello proprio, del sé autentico impastato al dolore all’assenza alla salsedine alla fuliggine alle risate alle vipere ai morsi di fame ai morti di fame alla liturgia del silenzio al regno della musica. Ho perso di tutto, se ci penso ho perso un sacco Francesca. Un gran pezzo d'infanzia. Il sorriso quando non ci voleva proprio. I singhiozzi quando andavano liberati. Le mani di chi mi ha insegnato ad accarezzare. Gli occhi di mi ha educato a stringerle, le mani. Ho perso amici, molta famiglia, i miei indugi. Ho perso il fiato, il sonno, le mie manie, la mia prima Olivetti. Era una Lettera32. Ho perso treni, aerei, autobus, abbracci e le parole di chi mi ha amato dopo un addio che addio non era, affatto! Ho perso la fiducia in me stesso, tante volte. Le mie ragioni ho perso, eppure le mie colpe. Il cuore, anche quello, tante volte mi è caduto dal petto per impanarsi alla polvere alla terra e tutte le volte che l’ho raccolto l’ho ripulito dalle spine e ha ripreso a fare il suo.

Sai Francesca, tutti i cuori battono ma non tutti suonano la ballata della vita. Sono fiero del mio cuore, senza non avrei raschiato i fondi di barili come ho fatto. Non avrei imparato a risalire il buio. Non avrei superato i vortici dell’umiliazione. E senza di lui non avrei la nostalgia dei luoghi pieni di maestrale nei quali andavo a spiegare le vele dei miei sogni dentro i quali, oggi, ci sono dalla testa ai piedi. Sia chiaro da allora ci sono state imprudenze, molte penne perse, bracciali persi, anelli persi e con essi le promesse giurate di notte, al cielo, alle stelle, ai respiri. Mi resta il dialetto, la creatività, l'immaginazione, un pugno di terra, un rametto di rosmarino pieno di Mediterraneo. Accade che perdo lacrime, metto anni, sistemo ricordi, penso agli occhi di chi ho avuto a tanto così dai miei, annuso, sento profumi antichi, mi eccito all’arrivo di ogni giorno. Ho perso Francesca, ho perso l’immortalità, ho trovato me stesso e tutte le volte che torno trovo te, sempre bella sempre composta sempre forte. Questo panorama non sarà il più bel panorama del mondo ma è il nostro Francesca, dove tu sei vento forte. Anche da ferma. Auguri MADRE!

Uno scritto dedicato alla madre dello scrittore Carlos Solito

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