"I miei anni alla Casa Bianca". Parla lo scrittore dei discorsi di Obama
"Grazie, Obama. I miei anni alla Casa Bianca. Memorie semiserie di un giovane scrittore di discorsi". Il libro (Ed. HarperCollins)
Come molti ventenni, David Litt si è spesso sentito in imbarazzo davanti al capo del suo capo. A differenza degli altri coetanei, però, il capo del boss di Litt era il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. A soli ventiquattro anni, Litt è diventato uno dei più giovani autori di discorsi della Casa Bianca che la storia ricordi.
Oltre ad aver affrontato nei suoi scritti questioni importanti come il cambiamento climatico e la riforma della giustizia penale, è stato la “musa comica” del presidente, artefice di numerose battute argute e di frasi scherzose entrate nella storia.
Con l’occhio dell’umorista per i dettagli e lo zelo di un neo-convertito, Litt conduce il lettore attraverso i suoi anni in prima linea nell’Obamaworld. Nella sua storia personale di crescita politica, passa da essere uno studente universitario sognatore – un vero “Obamabot”, come si è autodefinito – al giovane e nervoso autore di discorsi dello staff senior della Casa Bianca.
I suoi aneddoti sul dietro le quinte rispondono a domande che non avremmo mai pensato di farci: com’è la vita sociale sull’Air Force One? In che modo si può costringere il Consiglio di Sicurezza Nazionale a smettere di fare “reply-all” a tutte le e-mail? E insieme a queste osservazioni spensierate, Litt usa la sua esperienza per affrontare una delle questioni più importanti di oggi: l’eredità e il futuro del movimento di Obama nell’epoca di Donald Trump.