Inteatro Festival 2018: i quarant'anni del festival a Polverigi
A Polverigi i quaranta anni di un Festival promotore internazionale di eventi teatrali, che sta tornando agli antichi splendori
A Polverigi, i quaranta anni di un Festival promotore internazionale di eventi teatrali, che Velia Papa - Direttore di Marche Teatro - dopo anni di assenza sta riportando agli antichi splendori. Un incontro sul tema degli scambi internazionali dal titolo “Crossing the seas”, a cui hanno partecipato ospiti provenienti dai paesi europei e anche dall’Asia e dal Medioriente sull’internazionalizzazione dello spettacolo dal vivo e sulla cooperazione tra teatri italiani e stranieri, che sottolinea l’importanza di questo Festival, che dopo quattro giorni a Polverigi, prosegue ad Ancona, con giornate interamente dedicate al drammaturgo iraniano Nassim Soleimanpour, in esclusiva per l’Italia.
Molti gli spettacoli co-podotti e gli artisti sostenuti insieme ad una monografia dedicata all’artista greco Euripides Laskaridis, che in un paese pieno di contraddizioni come la Grecia, con il suo lavoro eccentrico sta avendo un grande successo internazionale. Presenta la favola mitologica Titans e l’ironico e indefinibile Relic.
RELIC
Questo attore straordinario appare sulla scena fra lampi di luci, con il suo corpo sgraziato che oscilla sui tacchi, ed il viso anch’esso nascosto dal collant. Un sedere enorme ed un altro in testa, come corna, è una figura senza nome né volto che danza in maniera volgare, urina su una testa di Alessandro e l’urina simboleggiata dall’acqua che esce da una spugna strizzata con le mani, segna una scena forte. Emette suoni che imitano una lingua, gioca con un pallone su cui si butta come in un amplesso sessuale, e qui emergono gli occhi e i baffi ricreando Hitler ed i ricordi tremendi dei suoi eccessi. Esce con un salto da una tenda di paillettes, eccede, irrita, istigando qualche volta ad una risata, ma è una risata amara che turba lo spettatore. Crea anche la parodia di una icona come quelle sante, che in Grecia raccontano storie, ma invece degli ori e delle luci ci sono lampi, cortocircuiti, e le vicende che emergono sono blasfeme come lo è l’Europa che dimentica la sua cultura e si perde dietro disagi ed ambiguità verbali. Stiamo diventando indefiniti come questa figura che si dimena sul palcoscenico e non si comprende cosa sia, cosa voglia, cosa possa diventare. Il messaggio è fortissimo, perché dobbiamo esercitare al massimo la capacità di accettare la diversità e l’incongruità del momento.
Una sezione della manifestazione è dedicata alla danza, la nuova danza italiana, e Collettivo Cinetico presenta due creazioni appositamente studiate per il Festival. How to destroy your dance e Shibari.
SHIBARI
La figura sospesa nel vuoto e legata diventa un simbolo. La voce narrante che parla di corpi, li descrive, li incita alla lotta in una dimensione coreografica di grande effetto, ed il vincitore che indica la vittima. Un rito contemporaneo, un dialogo fra antico e moderno che si conclude nell’immagine finale. L’ambientazione nella chiesa del SS. Sacramento a Villa Nappi, rende ancora più suggestivo questo lavoro ed il divieto di applausi ancora più rarefatto il distacco da questa figura che oscilla nel vuoto. Il corpo emerge, ed il suo gioco di espressione coinvolge per la contaminazione che ne segue con la creazione di un immaginario sudato che crea dialogo tra gli spettatori di ere lontane.
HOW TO DESTROY YOUR DANCE
Ludico, divertente con slow motion particolari e coinvolgenti. Senza artifici formali, il gioco dei corpi si dichiara in gare incontrollate di movimento, in sfide, in definizione dei limiti del corpo stesso. Ogni decoro coreografico viene abbandonato, i cori si muovono sportivi, allenati, ma sgrammaticati. Una ironia giocosa che porta una interprete, a caricarsi un uomo sulle spalle, mentre svolge la sfida verbale prima formulata. Una composizione di sfide di movimento, senza freni e che senza finzioni mettono a nudo la preparazione alla scena, distruggendo ogni artificio formale.
Inteatro, anche in questa edizione mantiene il carattere internazionale ed innovativo, sempre alla ricerca e alla scoperta di nuovi talenti, con un intenso lavoro di co-produzione e collaborazione con altri festival e network internazionali.