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Culture
L'arte in cabina ad Ostia Lido

Ostia Lido è un luogo diventato popolare, quest’estate, grazie al successo della canzone di J-Ax ma continua a stupire per anche per singolari eventi culturali come la mostra “Cabine d’Artista – Abbi Cura” curata da Paola Pallotta allestita, fino al  3 novembre, presso SBA - Sporting Beach Arte, storico stabilimento balneare realizzato alla fine degli anni ‘50 dello studio di Pier Luigi Nervi (1891 - 1979), nome tutelare dell’architettura  internazionale.

L’idea è nata nel 2016 in seguito ai fatti di cronaca che hanno destato scalpore in questo quartiere di Roma che conta 220.000 abitanti  – spiega Alessandra Francesca Borzacchini padrona di casa in quanto gestisce lo stabilimento insieme al marito, ma anche artista raffinata di design e ceramica -   la molla è stata la consapevolezza che, attraverso l’arte e la cultura, si può intervenire su un territorio in decadimento socio culturale come questo.” Girovagando fra le cabine disposte a cerchio come a formare una piazza di sabbia per ammirare le opere d’arte realizzate da 40 artisti Affari ha raccolto la testimonianza della curatrice Anna Pallotta.

Perché le parole “abbi cura” nel titolo?

Perché solo prendendoci cura delle strutture, gli individui e il capitale umano di un territorio, possiamo preservarlo da avversità e dimenticanza. L’arte ci salva e ci guarisce e noi dobbiamo avere cura dell’arte. L”avere cura” del patrimonio umano, culturale e materiale che siamo e che abbiamo è un  dovere al fine di poterlo trasmettere al futuro.

Perché le cabine dei bagnanti come luogo di esposizione?

Tutti gli artisti hanno avuto uno “spazio cabina” nel quale esprimersi. Ciascuno indipendente, ma allo stesso tempo in comunicazione ravvicinata e solidale con gli altri, creando una comunità produttiva e feconda attraverso le opere in mostra, già realizzate o prodotte site-specific.  Hanno formato una comunità temporanea ma solida, che poggia sull’idea che il processo creativo può e deve essere oggi una sorta di appello alla solidarietà e alla sostenibilità, gesto di cura reciproca che rende le opere simboli di sostegno e cooperazione all’interno di un progetto di vita comune, questa volta messo in atto in riva al mare.

Questi anche i temi delle opere?

Le varie opere realizzate attraverso l’uso di varie tecniche come pittura, disegno, ceramica, video, fotografia e installazioni dialogano nell’orizzonte ideale del mare e dei temi da esso generati, le migrazioni e le civiltà, gli scambi, i naufragi e i salvataggi, ma anche l’inquinamento, l’erosione, i danni e gli oltraggi all’ambiente.

Lo Sporting Beach Art è una galleria sul mare?

 L’ Architettura  balneare è un luogo che suscita delle idee. Lo SBA  non è solo una galleria, ma un luogo d’incontro per comprendere insieme le diverse problematiche dell’ambiente naturale e sociale in cui è inserito. 

Come ha scelto gli artisti?

Molti li conosco da molti anni, altri sono stranieri ma sono stati scelti con la strategia di comporre un insieme eterogeneo per provenienza, curriculum, fama, metodologie e tecniche. Tutti invitati a creare opere che abbiano come tema fondante l’”avere cura” del patrimonio umano, culturale e materiale.

Qual è la mission dello SBA - Sporting Beach Arte?

Avvinarsi all’arte ad Ostia è difficile. La vicinanza con Roma e la sua enorme offerta culturale fagocita questo territorio. Lo SBA ha il pregio di avvicinare i lavori di artisti affermati al pubblico della periferia e contemporaneamente espone realtà artistiche del luogo, dando loro visibilità e sostegno, perché vuole mantenere stretto il legame con il proprio territorio, nella convinzione che con l’arte e la cultura si possa restituire ad un luogo la consapevolezza della propria identità e della propria coscienza civica.

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