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Culture
La Biennale di Venezia ospita il tatuaggio. E' ufficiale: è una forma d'arte

Una novità assoluta nel settore che segna l’ingresso di una forma d’arte - ormai - riconosciuta come il tatuaggio nell’arte contemporanea e all’interno della più importante manifestazione di settore

Quando si parla di arte il primo pensiero è quello di immaginare un pittore, uno scultore all'opera con i suoi strumenti. Oppure alla più importante manifestazione di settore a livello internazionale: la Biennale d’Arte di Venezia! La Biennale ha ospitato per la prima volta al mondo un tatuatore ed il tatuaggio come forma d'arte contemporanea. Gabriele Pellerone, artista e talento del tatuaggio ha esposto una serie di quadri "su pelle" denominati: Donna e Psiche (in esposizione dal 14 agosto al 10 settembre).

“Una collezione di tre quadri che rappresentano la bellezza e la perfezione dell'estetica femminile e la sua psiche. Ovvero, il complesso dei fenomeni e delle funzioni che consentono all'individuo di definire un'esperienza di sé e del mondo circostante, e di poter essere quindi padroni delle proprie azioni. I quadri sono realizzati e numerati in sequenza [1,2,3].”

Con il supporto ed invito del curatore del padiglione Armenia il Prof. Giorgio Grasso e di ASSOTATTOOART, con il patrocinio di uno dei più importanti Eventi del Tatuaggio mondiale, la Venezia international Tattoo Convention, Il 24 agosto si è tenuta una live performance dell'artista Gabriele Pellerone che ha realizzato un quadro su pelle – in stile realistico – nel palcoscenico della Biennale d’Arte di Venezia. Opera d'arte realizzata con una speciale macchinetta per tatuaggi in oro che riporta il design del tatuatore Marco Manzo, la Cheyenne Gold Pen arte per fare arte. Cheyenne, azienda leader mondiale nella produzione di macchinette da tatuaggio ha sposato il progetto artistico di Pellerone concedendogli l’opportunità di “tatuare i suoi quadri” con la macchinetta più ambita al mondo.

Prof. Grasso: “il tatuaggio è a tutti gli effetti una forma d’arte contemporanea, dettata dalla bravura tecnica e creativa dell’artista. Indelebile ed eterna, in cui non è possibile commettere errori.”

La performance si è svolta nel giardino principale di Palazzo Zenobio in una cornice di 10 teste scultoree tatuate, posizionate a semicerchio come testimoni dell'arte del tatuaggio (opere prodotte da Marco Manzo e Marcello Simonetti). La performance è stata presentata dal critico e storico d'arte il Prof. Giorgio Grasso che ha riscosso un grande successo tra gli ospiti partecipanti, giornalisti e storici dell'arte. Al termine della performance, l'artista Gabriele Pellerone è stato celebrato con un party di ringraziamento organizzato nel giardino di Palazzo Zenobio.

 

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