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Culture
La collana BUR Rizzoli festeggia 70 anni

Il 2019 è l’anno che segna il traguardo dei settant’anni per la collana BUR di Rizzoli: oltre cinquemila titoli di letteratura classica e narrativa contemporanea per un’edizione che nacque nel 1949 con lo scopo di portare la lettura nelle case dei meno abbienti. Il colore blu contraddistingue i volumi dal prezzo accessibile, senza penalizzare né la qualità dei materiali né la grafica, caratterizzata da cover accattivanti e colorate; tuttavia, sono molti anche i titoli che denotano una personalità propria, allontanandosi dal format di base per andare incontro alle esigenze di un pubblico ormai vastissimo.

I classici, prima di tutto. È senza dubbio questo il grande merito della Biblioteca Universale Rizzoli: l’aver portato nelle librerie degli italiani belle edizioni moderne di opere indimenticabili come “I Canti” di Catullo, “Il conte di Montecristo”, “Madame Bovary”, “Il ritratto di Dorian Gray” e tantissimi altri. Universale è quindi il termine che descrive al meglio questa collana ideata dall’allora Direttore editoriale Luigi Rusca, il quale così la presentò: “Tre saranno i criteri fondamentali che seguiremo: un costo davvero alla portata di tutti, testi rigorosamente integrali e una veste grafica molto sobria”.

Tra le iniziative del 2019 per ricordare e festeggiare questi primi settant’anni vi è stato il progetto di dieci autori che hanno raccontato la BUR attraverso i loro sette libri preferiti. I Mondadori Store delle principali città italiane hanno quindi ospitato da marzo a ottobre nomi celebri come Dacia Maraini, Paolo Mieli, Maurizio De Giovanni e Silvia Avallone, tutti pubblicati nell’edizione blu della Rizzoli. Se all’epoca fu una novità e una grande rivoluzione sociale, oltre che un successo, oggi la Biblioteca Universale è diventata il punto di riferimento per scrittori e lettori di ogni genere. Il catalogo, disponibile online sull’apposito sito, vanta attualmente migliaia di titoli di qualunque tipologia, spaziando dai romanzi alla saggistica, dal tempo libero alla letteratura italiana e straniera, senza mai mettere da parte i classici, che per tutti questi anni sono stati il cavallo di battaglia della collana.

Ci raccontano gli editor della Rizzoli che il primo libro pubblicato fu “I promessi sposi”, fondamento dell’intera storia e cultura italiana, seguito da “Teresa Raquin” di Émile Zola e “Il fantasma di Canterville” di Oscar Wilde, a dimostrazione del fatto che l’intenzione era sin dall’inizio quella di avere un respiro internazionale, selezionando i migliori scrittori di sempre. Il successo fu talmente grande e immediato che, dall’iniziale tiratura di diecimila copie, dopo pochi mesi si passò a venti e poi a trentamila, in un Paese dove la tiratura media non superava (e non supera tuttora) i tremila esemplari. Un altro anno importante in questa lunga e fortunata storia è il 1974, quando la grafica si rinnovò completamente e vennero lanciate sottocollane dedicate a generi specifici: la BUR per ragazzi, i Classici, i Grandi libri illustrati, i Manuali, la Narrativa, i Saggi e guide culturali, la Storia e il Teatro. E poi, tra le tantissime iniziative, le collane dei Fumetti e Giganti del fumetto (entrambe del 1975), la Fantascienza e, a metà degli anni Ottanta, la Superbur, con titoli popolari in un formato più grande.

È così che si è arrivati a festeggiare questi primi settant’anni ricchi di soddisfazioni, ai quali ci auguriamo ne facciano seguito altrettanti. Per il momento il consiglio è quello di consultare il catalogo online per dare un’occhiata ai numerosi titoli già stampati e magari di iscriversi alla newsletter per rimanere sempre aggiornati sulle novità.

Per maggiori informazioni: http://bur70.rizzolilibri.it.

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