La preghiera della letteratura
La letteratura contaminata e feconda; la storia, il romanzo, il dio: Andrea Caterini, La preghiera della letteratura
di Lucilla Noviello
Il saggio di Andrea Caterini, La preghiera della letteratura, Fazi editore, rientra in quella tradizione di critica letteraria che in Italia trovava in Armando Gnisci - e in un certo genere di letteratura comparata - il suo intelligente sviluppo. Un seme fecondo che partiva da riflessioni filosofiche sull’uomo, come fosse anch’esso un principio di genere e non solo un individuo carnale, per poi contaminarsi con il pensiero in cui la poesia, come fede, diventava preghiera, e la prosa, con il racconto, prassi, vita che non cede alla mortalità. La poesia è l’angelo, il dio, l’anima, e la prosa semplicemente questo mondo: gli animali, i 5 elementi materiali. Una visione ovviamente non così schematica, ma anzi profondamente arricchita da una filosofia, un pensiero in continuo sviluppo che l’opera critica di Andrea Caterini ingrandisce e rende bello. L’uso di questo aggettivo qualificativo è di grande importanza, poiché la lettura di un saggio – che come questo sa essere contemporaneamente esplicativo e corrispondere a un ideale di lettura che offre spunti e stimola perché dà piacere alla mente - è una qualità non solo non scontata nella scrittura di certa critica italiana, ma addirittura di rara capacità. Nello sposalizio sensuale e mentale tra la letteratura classica cristiana e quella russa, moderna e contemporanea, da Cechov alla Cvetaeva, il senso del sacrificio, della misericordia, si fa altorilievo tra le pagine dei loro racconti o delle loro poesie. Andrea Caterini comprende perché una lingua piuttosto che un’altra trovi - nella propria struttura – il senso completo di una preghiera. E regala a noi, limpidamente, questa comprensione. Non come fosse un’improvvisa epifania, un’improvvisa comprensione o illuminazione, ma come un piccolo quotidiano fatto, una piccola lettura giornaliera di chi, come lui, insieme con parecchi di noi, ama la lettura stessa. “Forse davvero la poesia è tale quando disarma”, scrive Andrea Caterini all’inizio del capitolo sulla santità, riuscendo a porre su un piano di significato e di segno poeti italiani contemporanei come Carlo Betocchi o Beppe Salvia, privandoli finalmente degli aloni patetici di fresche memorie e donando loro invece una freschezza di interpretazione. Nel saggio sulla preghiera è soprattutto preghiera l’arte stessa, a cui ogni cosa è infine lasciata in eredità.
Andrea Caterini, La preghiera della letteratura, Fazi editore. Pagg. 141. Euro 15,00