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Culture
Libri, "Un papà con gli alamari". Ecco il vero generale Dalla Chiesa


E’ la piccolina di casa, Simona, a raccontare Carlo Alberto dalla Chiesa. Una serie di ritratti e ricordi in cui si inseriscoo i più grandi, Rita e Nando, in un volume delle edizioni San Paolo in libreria dal 7 luglio 2017

Tre fratelli orfani di Stato: privati, 35 anni fa, di un padre servitore esemplare e fedele allo Stato e prima ancora di una madre dal nome dickensiano, Dora, il cui cuore non aveva retto alle continue sollecitazioni e preoccupazioni per il ruolo e la vita del marito, in prima fila, a quell’epoca, nella lotta al terrorismo.
Dora che lascia la sua famiglia, mentre legge Radici, nella casa di famiglia all’interno della caserma a Torino.
Già l’arrivo dei tre fratelli dalla Chiesa è emblematico del credo della famiglia: il dovere verso lo Stato.
Un sentire comune nella famiglia allargata: nonni e zii appartenevano all’Arma e l’essere fedeli nei secoli
al proprio Paese non era uno slogan ma parole ben incise nel cuore.

Colpisce la narrazione della nascita di Nando a cui il Generale non assiste:  durante l’attesa del suo secondo figlio (Rita era nata, a Casoria, nel Napoletano, e si narrano le passeggiate di lei piccina e della mamma scortate da due cagnoloni) è partito volontario per una missione “molto delicata e pericolosa”, lasciando la moglie a Firenze. Dove Nando nasce in attesa di vedere il suo papà che lo conosce e lo abbraccia a 9 mesi.
Anche se in alcune occasioni mediatiche il Generale aveva sottolineato il prezzo che i suoi cari avevano pagato per la sua attività in continuo movimento nel Paese, l’immagine pubblica era di un uomo tutto d’un pezzo, forse anche un po’ rigido. In realtà era fermo, determinato e rigoroso, qualità che non gli hanno impedito di essere un padre attento e complice ed un nonno tenero.

Un episodio tocca il cuore. Mentre è alle prese con operazioni complesse e delicate trova il tempo di una capatina più che veloce da Simona e dal nipotino in convalescenza per assicurarsi della salute di entrambi e che la figlia mangi un po’ di pesche per sostentarsi.
Ci sono poi scene di “ordinaria famiglia”: dalla preparazione last minute dell’Albero di Natale e del presepe agli scherzi ai figli, alla Nutella mangiata a tavola tutti insieme.

Il Generale, si è detto pensando alla sua vicenda professionale e alla sua nomina a Prefetto di Palermo all’indomani del delitto La Torre, è stato lasciato solo. Sì dal Palazzo, dalla politica; ma il Generale un’altra solitudine l’aveva già provata, partiti i figli per destinazioni diverse, e con l’addio a Dora.
Con una sorta di presentimento, scrive tre lettere ai suoi figli (citate all’inizio del libro) che accompagnano la divisione dei gioielli della mamma. In cui il valore non è quello delle cose, degli oggetti ma delle parole e dei messaggi che il Generale fa recapitare ai suoi ragazzi. Con un monito - “Vogliatevi sempre il bene di ora” – che Rita, Nando e Simona dalla Chiesa continuano, sinceramente, a incarnare.

Simona con Rita e Nando dalla Chiesa
Carlo Alberto dalla Chiesa – Un papà con gli alamari
Edizioni San Paolo 2017
pp. 180
euro 15,00

I proventi delle vendite del libro verranno devoluti all’ONAOMAC (Organizzazione Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri)

Tags:
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