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Culture
Michel Houellebecq scrittore visionario. Ma anche genio del marketing

Non si può parlare di coincidenze. Il 3 settembre 2001 appare "Piattaforma. Nel centro del mondo", romanzo già molto atteso preceduto da polemiche. Un passaggio verso la fine della storia evoca un attacco islamista. Pochi giorni dopo, l'11 settembre, sappiamo che cosa è successo. Il 7 gennaio 2015 esce "Sottomissione": lo stesso giorno Charlie Hebdo subisce un attacco terroristico islamista. Il libro mostrava un sistema influenzato da un Islam che stava guadagnando terreno.

Spesso si è detto che i libri di Michel Houellebecq sono uno specchio della nostra società e che, a volte, lo scrittore vede le cose molto prima di noi, come scrive Le Figaro. Ma, oltre al suo lato visionario, Houellebecq è anche un genio del marketing. Sia nei romanzi che nella loro promozione lo scrittore è un vero talento della pubblicità basata su polemiche e citazioni di nomi importanti, a volte con gentilezza, a volte con l'ovvio rischio di poter essere attaccato.

Qualche esempio? A proposito del romanzo "Piattaforma", in cui viene promosso il turismo sessuale, si è parlato innanzitutto di uno dei personaggi che assomigliava al fondatore di Nouvelles Frontières, il truculento Jacques Maillot, certamente non descritto sotto il suo miglior profilo. La domanda che tutti si ponevano era: avrebbe attaccato Houellebecq in tribunale? Ha fatto rumore. Poi, un'altra grande polemica, mossa di marketing sempre azzeccata. In un'intervista lo scrittore ha criticato la religione musulmana. Alla domanda della rivista "Read" Houellebecq ha detto esattamente questo: "La religione più stupida è ancora l'Islam. Quando leggiamo il Corano, siamo crollati, collassati!". Diverse associazioni anti-razziste si erano lamentate, aumentando le polemiche.

Quando Houellebecq pubblicò "The Possibility of an Island" nel 2005, riguardo al controverso fondatore della famosa setta, "Rael è un uomo simpatico e amichevole". Nacque un'altra polemica, come ricorda ancora Le Figaro.

Nel 2008 esce "Nemici pubblici", la corrispondenza tra Houellebecq e Bernard-Henri Lévy, pubblicata sotto "X", circondata da segreti e voci come fosse il lancio dell'ultimo iPhone.

E ora "Serotonina", in uscita il 4 gennaio, non fa eccezione: molte le personalità citate. Inoltre, Houellebecq e il suo team editoriale utilizzano ciò che gli esperti chiamano "il marketing della scarsità". Mentre tutti i romanzi che escono in inverno vengono inviati in abbondanza ben prima della loro pubblicazione, quello di Houellebecq è stato inviato solo a poche persone, scelti con cura. Con questo avvertimento: "Vi chiediamo solennemente di rispettare l'embargo fissato per il 27 dicembre 2018." Ma due importanti settimanali rompono questo embargo, e si parla già molto di Serotonina ben prima della sua uscita. 

Inoltre, lo scrittore, che distilla le sue interviste goccia a goccia, proprio in queste settimane ha firmato un saggio sul mensile newyorkese Harper's Magazine in difesa del presidente americano Donald Trump. Houellebecq elogia Trump e lo definisce "uno dei migliori presidenti americani che io abbia mai visto", plaudendo alle politiche messe in atto nelle relazioni commerciali ("una salutare boccata d'aria fresca") ma anche al pugno duro con l'Unione Europea e con la Nato. L'intellettuale, inoltre, esprime il suo entusiasmo per il modo in cui Trump sta conducendo i rapporti con due figure di primissimo piano come il presidente russo Vladimir Putin e il dittatore coreano Kim Jong Un. "Il presidente Trump e' stato eletto per tutelare gli interessi dei lavoratori americani" scrive Houellebecq, lamentando come la stessa cosa non sia accaduta spesso in Francia negli ultimi cinquant'anni.  


È chiaro che queste polemiche vendono, anche se Houellebecq non ne ha bisogno. Ma possono anche essere controproducenti. In diverse occasioni, il romanziere ha mancato per poco il prestigioso premio francese Goncourt e non ci sarebbe da restare sorpresi se questi fallimenti avessero più a che fare con questo "ronzio" che con il testo, conclude Le Figaro.

Da notare, infatti, che nel 2010, all'uscita di "La carta e il territorio", su consiglio in particolare della manager editoriale Teresa Cremisi, Houellebecq  non ha rilasciato interviste provocatorie e ha vinto il prestigioso premio letterario.

 

Michel Houellebecq, ecco il nuovo libro: "Serotonina"

E' uno degli autori francesi più venduti al mondo e i  suoi libri sono sempre destinati a far discutere. Michel Houllebecq, classe 1958, scrittore e poeta francese, autore, tra gli altri, di Sottomissione (Bompiani, traduzione di Vincenzo Vega), torna in libreria con "Serotonina": è questo il titolo del suo nuovo romanzo. Il volume dello scrittore francese esce il prossimo 4 gennaio in Francia per l’editore Flammarion che ne ha dato l’annuncio; il romanzo consta di 347 pagine e arriva in libreria con una tiratura record di 320mila copie. Il libro sarà pubblicato in Italia da La Nave di Teseo.

Altri due libri famosi di Michel Houllebecq sono "Le particelle elementari" (Bompiani, traduzione di Sergio Claudio Perroni) e "Estensione del dominio della lotta" (Bompiani, traduzione di Sergio Claudio Perroni). 

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