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Culture
Milano set sempre più ambito per foto, video, cinema e tv
Il Duomo di Milano

Film, serie tv, pubblicità, documentari, videoclip. Dal 2010 al 2018 sono più che raddoppiate le richieste per utilizzare Milano come set: passate da 342 a 717 all’anno.Una crescita iniziata nel 2015, quando per la prima volta le domande hanno superato quota cinquecento, passando da 459 dell’anno precedente a 572, grazie al riposizionamento del ‘brand’ Milano innescato dall’Expo e dagli interventi di rigenerazione urbanistica che hanno trasformato il volto di alcune zone della città, e che non si è poi mai fermata fino alle 717 del 2018.Anche per i primi sette mesi del 2019 si conferma il trend: 462 sono le richieste pervenute tra gennaio e luglio di quest’anno (404 nello stesso periodo del 2017 e 453 nel 2018).

I set preferiti sono Duomo, Galleria, Scala e Palazzo Reale (124 in questi primi mesi del 2019), i parchi e i giardini (122) e gli interni di palazzi, musei e biblioteche comunali (77).Gli introiti delle tariffe per le autorizzazioni, stabilite dal Comune nel 2010, riferite a fasce orarie della durata di 6 ore (mattina e pomeriggio) o 12 ore (in notturna) e che vanno da 103 euro per le riprese fotografiche a 444 euro per le riprese televisive e cinematografiche, sono di conseguenza aumentati negli anni: dagli oltre 60.000 euro del 2010, si è passati a 89.500 nel 2015, mentre il 2018 si è chiuso a quota 186.000. Dal versamento dei corrispettivi per le autorizzazioni sono esentate le riprese commissionate o patrocinate dal Comune di Milano, effettuate da Enti pubblici, da soggetti che agiscano senza scopo di lucro o in forma amatoriale, quelle per servizi di informazione e le produzioni cinematografiche o televisive di intrattenimento e culturali.Dall’immagine di Milano alle immagini su Milano: nel 2019 sono aumentate anche le richieste di permessi per affissioni di messaggi pubblicitari negli spazi dedicati e in quelli sulle facciate dei palazzi in restauro.

Tra gennaio e giugno di quest’anno sono state 2.255 le richieste di permessi: +63% rispetto allo stesso periodo del 2018, quando le richieste erano a quota 1.428. In crescita anche i relativi incassi per la tariffa comunale sulla pubblicità, passati da 2,2 milioni di euro nel 2018 a 3.7 milioni di euro nel 2019 (un picco dovuto anche all’aumento dal 1° gennaio 2019 del 5% dell’imposta su alcune tipologie).“L’aumento del numero di richieste racconta di una città in forte crescita economica – afferma l’assessore al Bilancio Roberto Tasca –. Alla luce di questo ritrovato dinamismo è stata giusta la scelta del gennaio scorso di parametrare le tariffe per l’occupazione degli spazi pubblicitari agli attuali livelli di mercato, scontando quello che oggi è il grado di attrattività di Milano e sulla base del fatto che le tariffe sono ferme dal 2002. È una questione di equità a favore del bene collettivo”.

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