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Culture
Mostra "Italia 1920-1945" alla Triennale di Milano
SCIPIONE (GINO BONICHI),PROFETA IN VISTA DI GERUSALEMME, 1930

di Simonetta M. Rodinò

Un’esposizione insolita per narrazione e appartenenza. Le tele sono state realizzate tra 1920 e 1945 e provengono tutte da una collezione privata.  La selezione delle 96 opere sono state acquisite e scelte dall’avvocato Giuseppe Iannaccone nel periodo compreso tra 1992 - anno del primo acquisto -  e novembre 2016.

L’interessante raccolta è esposta per la prima volta nella mostra “Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto del sé” alla Triennale di Milano.

Non si trovano tele di Morandi, Sironi, De Chirico, Funi, Casorati, Carrà… pittori indiscutibilmente di spessore, ma “allineati” ai canoni imposti dal regime fascista che ebbe la sua espressione nel movimento del Novecento, promosso a Milano da Margherita Sarfatti.

Nella collezione solo opere di artisti sfuggiti al “ritorno all’ordine”, all’arte ufficiale che voleva immagini rassicuranti dalle figure serene e fiduciose: eccentrici e sovversivi, liberi dalle impostazioni culturali e dagli obblighi della rappresentazione regolata dalle leggi dell’Accademia, dipingono la quotidianità della loro esistenza, il mondo reale con le tensioni determinate dalla guerra.

Insomma Iannaccone ha voluto tenere lontano da sé il classicismo in tutte le sue declinazioni, il formalismo e la retorica.

Una sorta di geografia territoriale fa da cornice alla mostra: diverse scuole di differenti città raccontano un pittura nuova. Il viaggio ha inizio con la Scuola romana di via Cavour: le tele di Mario Mafai, Antonietta Raphaël e Scipione, dal linguaggio espressionista, troveranno evoluzione nella pittura tonalista di artisti come Fausto Pirandello, Renato Guttuso e Alberto Ziveri, loro compagni di strada e insieme protagonisti del rinnovamento pittorico tra le due guerre.

Ecco poi una selezione di opere dei Sei di Torino, tra cui Carlo Levi - gruppo formatosi alla fine degli anni Venti presso lo studio di pittura di Felice Casorati -: paesaggi urbani e naturali, quotidianità e sfera degli affetti le loro tematiche. Che saranno riprese dai Chiaristi lombardi, gruppo di artisti che gravita intorno alla galleria Il Milione di Milano: Angelo Del Bon, Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni, con Adriano di Spilimbergo.

Una sala dedicata a Renato Birolli apre l’indagine sul movimento legato a Corrente, rivista quindicinale fondata a Milano dall’allora diciassettenne Ernesto Treccani nel gennaio del 1938. Tra le tele, opere di Renato Guttuso, Bruno Cassinari, Aligi Sassu, Giuseppe Migneco…

Da Milano a Ferrara…l’irrequieto Filippo De Pisis, nei suoi spostamenti da Roma a Parigi e poi a Milano, trasferisce sugli oli, fiori, nature morte e scene domestiche, le suggestioni della pittura impressionista e delle tavolozze di Soutine, Matisse e dei Fauves.

Se ad aprire la mostra è “L’Attesa” del 1920 di Ottone Rosai, la straordinaria tela di silenzi e assenze del “teppista fiorentino” - dal suo esordio narrativo -  a chiuderla è “Il Caffeuccio Veneziano” del 1942 di Emilio Vedova. Ispirata alla dinamicità del futurismo boccioniano, il quadro raffigura personaggi di intensa drammaticità dipinti con segni duri e violenti

Grande la passione che accompagna Iannaccone da anni. E che vivrà sempre parallelamente alla sua professione. Non attacca la toga al muro…

“Italia 1920-1945.Una nuova figurazione e il racconto del sé”

Triennale – Viale Alemagna, 6 – Milano

1 febbraio – 19 marzo 2017

Orari: martedì – domenica 10.30 - 20.30

Ingresso libero

Infoline: 02/724341

Catalogo: Skira Editore

www.triennale.org

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Tags:
mostra italia 1920-1945 triennalemostra triennale milano





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