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Culture
Napoli ricorda Totò. L'arte e l'umanità del Principe della risata

A  50 anni dalla sua morte Napoli ricorda Totò. Nonostante il Comune non gli abbia ancora dedicato una via o una piazza, avvia una serie di appuntamenti che inizieranno il 5 aprile con il conferimento all’indimenticato principe della risata della Laurea honoris causa alla memoria in “Discipline della Musica e dello Spettacolo”. Un’iniziativa resa concreta dall’università Federico II su indicazione di Renzo Arbore. Un riconoscimento alla memoria “per aver incarnato e portato sullo schermo tutte le articolazioni dello spettacolo: dalla mimica alla comica, che gli riuscivano particolarmente spontanee, a quella teatrale e cinematografica, acquisite da una lunga esperienza per sonale che Totò ha vissuto e saputo catturare. Una cultura che rispecchia anche una napoletanità nobile che, nella sua carriera artistica e sociale, ha sempre rappresentato naturalmente”, dirà Arbore in sede di conferimento della Laurea con una speciale Laudatio. Antonio de Curtis morì il 15 aprile del 1967 e al primo funerale, celebrato a Roma, ne seguì un secondo a Napoli ed uno nel suo rione, la Sanità, il 22 maggio dello stesso anno. L'orazione funebre venne tenuta da Nino Taranto che gli rivolse, commosso, queste parole: “Amico mio, questo non è un monologo, ma un dialogo perché sono certo che mi senti e mi rispondi, la tua voce è nel mio cuore, nel cuore di questa Napoli, che è venuta a salutarti, a dirti grazie perché l'hai onorata. Perché non l'hai dimenticata mai, perché sei riuscito dal palcoscenico della tua vita a scrollarle di dosso quella cappa di malinconia che l'avvolge. Tu amico hai fatto sorridere la tua città, sei stato grande, le hai dato la gioia, la felicità, l'allegria di un'ora, di un giorno, tutte cose di cui Napoli ha tanto bisogno. I tuoi napoletani, il tuo pubblico è qui, ha voluto che il suo Totò facesse a Napoli l'ultimo "esaurito" della sua carriera, e tu, tu maestro del buonumore questa volta ci stai facendo piangere tutti. Addio Totò, addio amico mio, Napoli, questa tua Napoli affranta dal dolore vuole farti sapere che sei stato uno dei suoi figli migliori, e che non ti scorderà mai, addio amico mio, addio Totò”. Proprio nel suo quartiere sono iniziati i festeggiamenti, con la riqualificazione per iniziativa dell’amministrazione comunale di Piazzetta San Severo, Piazza Vita e l’angolo dell’edificio in cui nacque il Principe. Oltre a mettere in scena la tendenza tipicamente italiana del secondo dopoguerra alla fusione fra il popolo e la piccola borghesia ancora attratta dall’aristocrazia, il contributo di Totò più decisivo è stato quello offerto alla storia e alla coscienza linguistica italiana. La sua creatività linguistica ha infatti consegnato all’italiano neologismi fortunati, come le “pinzillacchere”, esilaranti giochi linguistici, motti di spirito, alterazioni lessicali capaci di corrosive parodie dei più triti luoghi comuni, ricorderà il pro-rettore, Arturo De Vivo. “Una magistrale e fortunata lezione di acrobazie verbali e fisiche, di sapiente possesso dello spazio scenico, di travolgenti, quasi surrealistiche, esibizioni comiche, ma anche di commovente, penetrante, tragica umanità consegnata ad alcuni film tra più preziosi della cinematografia italiana, come Guardie e ladri di Steno e Monicelli, Napoli milionaria di Eduardo, I soliti ignoti, ancora di Monicelli, L’oro di Napoli di Vittorio De Sica, Uccellacci e uccellini di Piarpaolo Pasolini”. Il Comune presenterà anche una proposta per la realizzazione di un museo. Anche la Regione Campania, in propria autonomia, ha messo in calendario numerose iniziative per commemorare il Principe della risata. Tra aprile e luglio si svolgeranno spettacoli, incontri culturali, concerti e perfino delle ricostruzioni di set cinematografici ambientati a Roma (fontana di Trevi), Milano (per la scena di Totò e Peppino che arrivano con il colbacco), Firenze, Bologna e Napoli, uno speciale su Rai2 ed un convegno internazionale all’Università Suor Orsola Benincasa. Si comincia il 15 aprile con Totò, si ri-gira! , un innovativo esperimento trans mediale con l’utilizzo di linguaggi propri del cinema, del teatro e del web. Le celebrazioni proseguiranno con l’inaugurazione nel cuore della Napoli antica, nel suo rione Sanità, del Monolite di Giuseppe Desiato, mentre prime assolute si terranno al teatro Viviani di Forcella e presso l’Auditorium della Rai dove andranno in scena delle fantasie musicali di Totò orchestrate da Federico Odling. Totò muore a Roma nella sua casa di Via dei Monti Parioli il 15 aprile 1967 all'età di 69 anni stroncato da un infarto. Alcuni giorni prima della sua morte, disse che “nessuno lo avrebbe ricordato, di non essere stato all'altezza delle infinite possibilità del palcoscenico, di non essere riuscito a fare di più”.

Eduardo Cagnazzi

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