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Culture
Nino Graziano Luca: con l’arte e la cultura contribuisco a migliorare il mondo

di Oriana Maerini

“La cultura è uno dei volani più importanti del dialogo tra i paesi e per la propulsione alla pace che può nascere grazie a questo dialogo.” Con queste parole Nino Graziano Luca stigmatizza la motivazione che lo spinge a realizzare eventi socio-culturali in grado di far dialogare culture diverse attraverso i linguaggi della moda, della poesia, della danza e delle arti. Creatore artistico di eventi, conduttore radiofonico e televisivo, storico musicale, saggista è, dal  2000, Presidente Direttore artistico della Compagnia Nazionale di Danza Storica con la quale svolge stagione artistica nei Teatri italiani ed internazionali con il Corpo di Ballo dei Danzatori professionisti ed un’intensa attività associativa di Gran Balli in costumeTè DanzantiFeste di Società e Gran Balli delle Debuttanti. Nel 2002 gli è stato conferito il riconoscimento di Ambasciatore per la Pace nel Mondo. Affari italiani lo ha incontrato in occasione del “Gran Ballo Russo” un evento  d’intrattenimento e cultura patrocinato anche dal Centro per la Scienza e la Cultura Russa e dal Foro di Dialogo tra Italia e Russia che si è svolto nella magnifica cornice di Palazzo Brancaccio di Roma (location cinematografica di Vacanze Romane e  La Grande Bellezza). Un evento in costume che ha richiamato nella capitale appassionati di danze storiche da tutt’ Europa. Graziano Luca non resta dietro le quinte ma apre i balli, introduce le coreografie sfoderando una passione profonda per la danza storica e per la cultura musicale. Alla fine dell’evento annuncia il Ballo di Carnevale tra le epoche che si svolgerà il 16 febbraio.

 

Il ballo Russo è giunto alla settima edizione. Quando è nata l’idea?

 

L’idea è nata 8 anni fa. La prima edizione si chiamava “Gran Ballo dello Zar”: la organizzai da solo con la Compagnia Nazionale di Danza Storica e fin da subito fu un successo strepitoso. Creai subito un repertorio del carnet del ballo che facesse interagire delle coreografie tratte dai manuali italiani con altre coreografie tratte dai manuali russi. In quella occasione incontrandomi con la mia amica Yulia Bazarova, con Paolo Dragonetti e Torres Rutili, decidemmo di collaborare insieme creando un evento e trasformando il “Gran ballo dello Zar” in “Gran Ballo Russo”.

 

NINO GRAZIANO LUVA
 

Quali sono le novità di questa edizione?

 

Le novità di questa edizione sono sicuramente la presenza di una danzatrice famosa come Anastasia Kuzmina tra i vincitori di “Ballando con le stelle” e di un attore americano come Randall Paul che ha fatto film come “Mission Impossible”, “Eyes wide shut” o ancora “Quattro matrimoni ed un funerale”. Un’ altra novità è di aver fatto esibire le bambine del dipartimento di Danza Classica della Compagnia Nazionale di Danza Storica con l’idea che c’è talmente tanto bisogno di bello e di puro in questo mondo contemporaneo che delle bambine così giovani e piccole possono essere il giusto simbolo. Loro hanno aperto le danze con un omaggio a Pëtr Il'ič Čajkovskij con Il Lago dei Cigni e hanno ballato anche l’Italian Polka di Rachmaninoff, è stata un’apertura speciale in termine di bellezza e di purezza ma anche di dialogo tra l’Italia e la Russia.

 

Si possono davvero consolidare i legami fra diversi Paesi attraverso eventi socio culturali?

 

Si, gli eventi socio culturali hanno un ruolo fondamentale per creare ponti fra popoli diversi. Nelle mie varie iniziative, miro sempre a cercare di costruire dei legami culturali, ho avuto la soddisfazione di vedere interagire nel backstage dei miei eventi israeliani e palestinesi insieme. Uomini che nelle proprie realtà territoriali rischierebbero uno scontro ma che, grazie alla cultura,all’arte e al bello, riescono ad interagire. La mia esperienza mi dice che gli eventi socio culturali se organizzati con intenti sinceri, di dialogo reali,aiutano eccome a consolidare legami.

 

Compagnia Nazionale di Danza Storica di cui è presidente e direttore artistico che ruolo ha nel panorama culturale italiano?

 

La compagnia nazionale di danza storica quest’anno celebra 30 anni di ricerca e di promozione nell’ambito della danza storica. Credo di poter dire che quando iniziai questa mia attività eravamo in pochi e nel contesto europeo ed internazionale ci conoscevamo tutti. La Compagnia che ho creato ha dato un grandissimo contributo per la promozione della danza storica è una realtà a cui tanti si ispirano. Prima tanti studiosi parlavano di danza sociale. Io, invece, ho fatto la scelta di passare alla terminologia di danza storica perché il percorso che mi affascina e che mi entusiasma è quel percorso coreico che è documentabile sui manuali. Quello che faccio da trent’anni, quindi, è di recuperare le danze tratte dai manuali che sono stati pubblicati come De arte saltandi et choreas ducendi di Domenico da Piacenza databile tra il 1445/1447 in poi. In tutti questi anni ho recuperato circa 500 manuali in giro per il mondo, non solo europei ma anche in America, Russia ecc. Abbiamo recuperato anche un’infinità di coreografie. In questi anni il ruolo della Compagnia è stato riconosciuto sia a livello italiano che internazionale. Siamo stati ospiti di un evento diretto dal Bol'šoj al Teatro dell’Opera  di Astrakhan. Il nostro corpo di ballo ha ballato sulle musiche suonate dal vivo dall’orchestra del Bol'šoj di 60 elementi. Siamo stati protagonisti del grande evento organizzato dal Re e dalla Regina della Malesia a Kuala Lumpur. Abbiamo diretto il Gran Ballo del bicentenario del congresso di Vienna a Schonbrunn. Abbiamo anche ricevuto dei prestigiosi premi come ad esempio lo Schiaccianoci d’oro, il Premio Leonardo Da Vinci per la geniale idea della creazione della Compagnia Nazionale di Danza Storica. è una realtà a cui tanti si ispirano.

 

Conduttore radiofonico, ideatore di eventi, docente. Qual è la sua passione più grande?

 

Per me è importante promuovere la cultura o comunicare la cultura; da sempre sono un grande appassionato per tutto ciò che riguarda l’arte, la danza, il cinema, la musica, il teatro. Sono convinto che una vita vissuta cercando di condividere i migliori principi e i migliori valori che possono essere espressi attraverso queste forme d’arte, è una vita che ti permette di vivere più nel profondo. Il mio ruolo di conduttore radiofonico, televisivo, di numerosi eventi culturali e di moda mi permette di avere un rapporto diretto tra chi l’arte la fa e chi l’arte la vive ossia il pubblico. Amo ideare eventi per  poter dare vita al dialogo tra le culture, alla condivisione ed esprimere l’idea che ho di buongusto.  Oggi che sono padre di 2 bambini ritengo che sia importante per chi si muove in questo ambito, dare un contributo. Accettare in maniera supina la volgarità, il rancore, l’aggressività che sembrano essere le chiavi di lettura della contemporaneità non è giusto. Per migliorare i rapporti umani non serve parlare ma credo che bisogna dare un contributo d’azione. Io mi occupo di cultura e cerco di farlo con le mie attività culturali. Ma ognuno di noi potrebbe farlo nelle proprie attività, qualunque esse siano.

 

Eventi straordinari in una cornici architettoniche di sogno. Come sceglie le locations?

 

Oltre alle location standard, di anno in anno ne troviamo delle nuove. Tra le location storiche siamo innamorati di Palazzo Brancaccio a Roma che è la sede fissa del Ballo di Sissi e periodicamente del Ballo Russo. Altro luogo straordinario a Roma è la Pinacoteca del tesoriere, uno scrigno inesauribile di arte e di bellezza dove quest’anno abbiamo allestito il Ballo di Natale e dove allestiremo il Ballo Regency e anche il ballo di carnevale tra le epoche il 16 febbraio. Altra location usata dalla Compagnia è il St.Regis o ancora l’Excelsior di Via Veneto o Palazzo Rospigliosi. Tutte location scelte di volta in volta sulla base della tematica centrale del gran ballo che andiamo ad allestire: il ballo di Sissi è tutto in chiave austriaca, il ballo Russo in chiave sovietica, il Ballo di Natale, invece, ha ogni anno l’obiettivo di voler dedicare una serata speciale ad una persona che sfortunatamente vive un quotidiano drammatico. Il gran ballo di Carnevale tra le epoche è l’occasione per gli appassionati che sovente vestono abiti ottocenteschi, di poter invece indossare un costume che spazi dal rinascimento fino all’inizio del ‘900.  Spesso, invece, è la location che ci induce al tema. Ad esempio alla Reggia di Caserta ho allestito il Gran Ballo del Regno delle due Sicilie, scegliendo  una straordinaria storia che raccontava della moglie di Francesco tratta da un’intervista alla regina Giovanni Anzaldo pubblicata sul Corriere della Sera. E’ stato un grande evento: 600 persone provenienti da tutto il mondo hanno ballato musiche dell’epoca introdotte dal reggimento dei carabinieri con una straordinaria banda che ha suonato anche l’inno delle due Sicilie.

 

Danza e moda sono le sue passioni. Come realizza gli eventi e creano il link fra queste due arti?

 

Danza e moda sono le mie due grandi passioni soprattutto degli ultimi 15 anni. Ho lavorato in questi anni e ne sono davvero lieto per alcuni stilisti acclamati della moda italiana e internazionale dirigendo come regista le loro sfilate o creando i loro look book o collaborando alle loro stagioni e collezioni. Il World of Fashion, diventato la punta di diamante della mia attività nella moda, quest’anno giungerà alla 21^ edizione, che si svolge nel calendario di  Alta Roma. L’obiettivo è sempre quello di far dialogare i popoli e credo di poter confermare di esserci riusciti. In questi anni abbiamo ospitato oltre 60 stilisti provenienti da diversi paesi, esattamente 25. La soddisfazione maggiore è che provengono anche da posti lontani come Dubai, Colombia, Olanda, Spagna, Paraguay, Cile, India e tanti altri. Ogni stilista ha un proprio atelier di successo nel suo paese ma vengono a Roma proprio perché comprendono che il World Of Fashion è una grande vetrina non solo di come ci si veste al mondo ma anche di come ci si comporta al mondo. E’ una grande occasione anche per giovani italiani che non hanno la possibilità economica e la forza organizzativa di realizzare una sfilata di alto livello ed ha radicalmente aperto un settore nuovo.  Con lo stilista sudafricano Hendrik Vermeulen siamo stati i primi a portare avanti il progetto del “No” alla plastica. Il World Of Fashion è stato, quinid, un laboratorio molto forte di tematiche non solo inerenti al dialogo ma anche di responsabilizzazione rispetto a comportamenti equo solidali.

 

Quali saranno le sue prossime sfide?

 

Portare il mio metodo e l’idea organizzativa nel nuovo progetto del dipartimento di danza classica della CNDS sotto la direzione di Debora Bianco. Inoltre svilupperò il centro studi della CNDS e continuerò a proporre l’incontro della CNDS con la Grande Opera. Quest’anno sarà pubblicato, a febbraio, il mio libro “Gran Balli dell’Ottocento” tradotto in inglese e che verrà distribuito anche dalla piattaforma libri della Unesco a Parigi.  Inoltre sarò impegnato in diverse  iniziative, tra cui l’organizzazione della 25^ edizione del Gran Ballo del Gattopardo. Il 4 maggio, invece, al Teatro Sociale di Como diretto da Fedora Sorrentino si svolgerà il Gran Ballo dell’800 sul Lago di Como.

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