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Culture
Paul Cézanne: grande retrospettiva alla Fondation Pierre Gianadda
Cezanne Les baigneurs au repos, 1875 1876 photo Bettina Jacot Descombes

di Simonetta M. Rodinò

“Tempo fa, una famiglia di povere condizioni, originaria di Cesena, lasciò l’Italia per far fortuna in Francia. Arrivando nella nuova patria, i Cézanne – che avevano così preso il nome della loro città natale – si stabilirono…a Briançon; da dove alcuni di essi si spostarono verso un’altra regione…”

Così scrive Ambroise Vollard su “Vita di Cézanne”, la prima e più diretta biografia cezanniana pubblicata dall’editore, scrittore, gallerista e promotore di artisti nel 1914. Fu lui ad organizzargli a Parigi la prima mostra monografica.

“CÉZANNE - Le Chant de la terre” è la rassegna che la Fondation Pierre Gianadda di Martigny gli dedica: un centinaio di opere, di cui 80 dipinti e una ventina tra acquerelli e pastelli, che documentano l’evoluzione artistica, dall’inizio degli anni Sessanta alla sua morte nel 1906 ad Aix-en-Provence, dove era nato nel 1839.

Tele che provengono dai più prestigiosi musei e collezioni, tra cui, da Parigi Musée d'Orsay, Musée de l'Orangerie, Musée Picasso, da Londra National Gallery, Tate Gallery, da Madrid Thyssen-Bornemisza, dagli Usa Metropolitan Museum, New York; National Gallery of Art, Washington; Philadelphia Museum of Art; e ancora Tel Aviv Museum of Art, Mitsubishi Ichigokan Museum, Tokyo…

Opere che si distinguono per la ricchezza e la molteplicità di sfumature. Sono le cromie infatti, secondo Cézanne, a dar forma alle figure: “Il colore e il disegno non sono affatto distinti. In realtà si disegna colorando. Più la disposizione del colore è armonica più il disegno è nitido e preciso. … I contrasti e i rapporti tonali sono in realtà il segreto del disegno e del modellato”, sosteneva.

Dopo i suoi primi esperimenti al Jas de Bouffan - la casa di campagna in Provenza di proprietà della famiglia –, convinto che per raggiungere il livello dei pittori affermati ci si debba nutrire della loro linfa, si reca a Parigi e frequenta costantemente il Louvre e il Luxembourg dove copia le opere dei grani maestri, da Caravaggio a Rubens, da Tintoretto a Delacroix.

A contatto con Pissarro, primo tra gli impressionisti ad aver riconosciuto il suo talento, alla vigilia del decennio 1870-1880, Paul impara ad osservare la natura e a trarne degli insegnamenti. Cambia stile: la luce penetra la sua opera e scopre la moltitudine dei riflessi luminosi.

Tra gli anni Ottanta e i Novanta, si avvia alla conquista del suo inimitabile stile della maturità: lascia il gruppo degli impressionisti e sfronda ogni immagine del superfluo per ridurla all’essenziale.

La luce violenta del Midi, da dove non si muoverà più, gli fa apparire le cose come poste sullo stesso piano: i nuovi paesaggi, privi della presenza umana, sono rappresentati da forme pure e semplici, quasi geometriche. Così anche nei ritratti, realizzati con notevole rigore formale.

Tutti i suoi ultimi lavori denotano la negazione dei valori prospettici tradizionali, trascendendo l’aspetto visibile del mondo naturale per diventare proiezione dello spazio interiore. Per questi suoi studi non è stato forse precursore del cubismo analitico?

Il suo temperamento indipendente lo accomuna ad altri artisti introversi coevi, la cui approssimazione nella formazione artistica costituisce la loro forza innovativa. Impossibile non pensare a Van Gogh o a Gauguin. Cézanne è uno dei grandi pittori di paesaggio, genere che aveva conosciuto lo sviluppo nel corso dell’Ottocento. Ma, mentre per il pittore di Aix è la sua Provenza, con il calore delle rocce e l’odore della terra, la protagonista assoluta, il microcosmo privilegiato dove si sente a proprio agio, Van Gogh partirà dall’Olanda per cercare in Provenza il Giappone sognato attraverso le stampe e a Gauguin non basteranno gli scorci di Arles e della Bretagna; abbandonerà l’Europa per ritrovare in Tahiti luoghi incontaminati.

Fondation Pierre Gianadda - Rue du Forum 59 Martigny (Svizzera)

Durata: fino al 19 novembre 2017

Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19

Ingresso: adulti CHF 20 € 18,50 - senior: CHF 18 € 16,50 - famiglie: CHF 42 € 38,00 -  studenti fino 25 anni: CHF 12 € 11,00

Orari: tutti i giorni dalle 9 alle 19

Infoline: +41 (0)27 7223978 - www.gianadda.ch

Tunnel del Gran San Bernardo: ritorno gratuito presentando il biglietto della mostra

 

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