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Rolf Sellin, l'ingegnere dell'anima: "Ecco come prendersi cura delle emozioni"

"Il mio approccio è pragmatico: di ferite psichiche ne ho subite, come pure ne ho inferte ad altri. Conosco l’argomento e, per affrontarlo in modo costruttivo, ho elaborato metodi che hanno aiutato in modo notevole prima me e successivamente i miei pazienti". Così Rolf Sellinconsulente psicoterapeuta con una formazione in ingegneria, specializzato nella gestione dell'ipersensibilità, introduce il suo nuovo libro, "Le persone ferite sanno ancora volare. Un nuovo metodo per curare le nostre emozioni", in libreria per Feltrinelli.

Quale metodo suggerisce per prendersi cura delle proprie emozioni?

“In generale una persona è consapevole solo dei suoi pensieri. Ma, quando il corpo improvvisamente supera i suoi limiti, esso reagisce con stanchezza, dolore e a volte anche peggio. In quel momento il corpo ottiene tutta l'attenzione della persona. Lo stesso vale per i sentimenti: le persone di solito li ignorano. Ma, se improvvisamente i sentimenti vengono feriti o se vengono messi a tacere troppo a lungo, essi prendono il sopravvento e dominano la persona con cattive emozioni e cattivo umore. Vuol dire che qualcosa è andato storto! E’ importante capire quali sono i propri sentimenti e le proprie emozioni e prendersene cura. Solo così ci si sente meglio. Se ti rendi conto che sei triste, è più facile che la tristezza si dissolva. E ci sono tanti momenti in cui sei felice, ma non te ne sei reso conto prima. Non perdere questi momenti meravigliosi. Se ne sei consapevole, sei ancora più felice. Quindi chiediti di volta in volta: come sta il mio corpo? Come stanno le mie emozioni? Così puoi entrare in un nuovo rapporto con te stesso".

Rolf SellinRolf Sellin ©Monika Sellin
 

Come e quando è possibile perdonare veramente?

"Perdonare non è così facile, questa idea è venuta al mondo poco più di duemila anni fa. La natura sembra non conoscerla. Quindi si tratta di una “novità” per le nostre anime. Inoltre, è più facile perdonare gli altri che perdonare se stessi. Ma è necessario accettare il perdono per poter iniziare una nuova vita come persona libera. Il perdono va visto anche in un quadro più ampio e politico: non ci sarebbe pace in Germania se non ci fosse stata l'idea di perdono e la possibilità di un nuovo inizio. Pensate a Willy Brandt che si è inginocchiato spontaneamente al memoriale di Warschau ... Anche in altre parti del mondo, non troppo lontane da noi, c'è bisogno di perdono e di un nuovo inizio. La vendetta non aiuta. Il perdono potrebbe aiutarci a vivere insieme pacificamente, anche quando abbiamo terribili storie di guerra e pesante fardelli sulle spalle. Perdonare significa ricominciare la nostra vita ogni mattina e offrire agli altri possibilità di liberarsi dal loro passato e dall’immagine che ci siamo fatti di loro. Il perdono è un concetto molto cristiano, ma anche costruttivo e progressivo nel migliore dei modi".

Come l'ingegneria si combina con la psicologia nel suo percorso personale e professionale?

"Ogni professione ha i propri valori e il proprio modo di percepire, giudicare e pensare. Ho scoperto che molti psicoterapeuti guardano i loro clienti senza rendersi davvero conto della persona che hanno di fronte. Cercano di trovare nel cliente ciò che hanno studiato per fare a tutti i costi una diagnosi. Ma è una costruzione mentale. Alla fine vedono solo ciò che hanno costruito, e talvolta si irrigidiscono ancora di più, quando il loro cliente non si comporta in modo coerente con la diagnosi che gli hanno fatto. Quando una volta ho avuto io stesso una crisi, non ho potuto ottenere molto aiuto dai terapeuti. Quindi ho cercato una soluzione per aiutare me stesso e ho usato il modo in cui gli ingegneri guardano i problemi e come li affrontano. Innanzitutto accetti quello che è successo. Ci sono alcuni schemi o meccanismi con cui il sistema nervoso e il cervello affrontano compiti e sfide della vita. IlMa a volte essi cambiano. Può essere che la persona non sia più un bambino e debba occuparsi della sua vita in modo più maturo, per esempio, oppure capita che la persona voglia raggiungere qualcosa di diverso rispetto a prima. In questo modo si entra in conflitto tra modelli vecchi e nuovi, o semplicemente diversi, e ci si ritrova bloccati. Quali aspetti si sono bloccati esattamente? Non può saperlo il terapeuta. Egli può solo aiutare il cliente a guardare la situazione da prospettive nuove per riuscire a capire. E’ la percezione che aiuta a cambiare ed integrare le diverse parti del conflitto interiore. Non c'è diagnosi e non ci sono interpretazioni. Quello che conta è il risultato. E questo è ciò che si percepisce a livello energetico. L'energia ha diversi livelli di intensità e frequenza. Quando trovi la tua, puoi scaldare le tue ferite emotive con quell'energia. Sembra complicato, ma è molto semplice e facile da fare. E' una terapia da fare da soli, anzi una guarigione senza un guaritore. L’energia esiste già, ci devi solo entrare in contatto".

In che modo essere emotivi è un vantaggio?

"Ci sono alcune differenze linguistiche innanzitutto: in tedesco abbiamo due parole, "Gefühle" e "Emotionen". Gefühle sono le emozioni che percepisci nella tua persona o negli altri, Emotionen sono le emozioni che vengono invece espresse da te o da altre persone. Ai miei occhi è importante rendersi conto dello stato emotivo di se stessi e di altre persone perché ciò ti permette di comprendere meglio che cosa sta succedendo nei rapporti con gli altri e ti permette di prenderti cura delle emozioni. Ma ciò non significa che tutto questo vada espresso, anzi. A volte è meglio non farlo perché l'altra persona potrebbe avere una reazione emotiva, che potrebbe a sua volta innescare altre reazioni emotive in altre persone persone. Talvolta è meglio non esprimere tutte le emozioni. Percepirle resta però fondamentale perché solo il cuore sa che cos’è per noi la felicità e solo entrando in contatto con le nostre emozioni possiamo arrivare a sentirci felici e grati".

Essere iper-emotivo è invece un ostacolo?

"Se una persona è troppo emotiva, vuol dire che qualcosa è andato storto. Essere troppo emotivi significa che la testa, il cuore e il corpo di una persona non lavorano in equilibrio. Vuol dire che c'è ancora un conflitto in corso. La situazione ideale è questi diversi tipi di intelligenza svolgono ognuno il suo ruolo, sostenendo gli altri e aiutando la persona, che è più di una semplice somma di cervello, cuore e corpo, a trovare la sua strada".

IL LIBRO - Commenti pungenti, ringraziamenti mancati, scarsa considerazione, aspri litigi possono colpirci profondamente quanto un licenziamento inaspettato, una separazione, nei casi estremi, un lutto o un evento tragico. L’intensità del dolore non corrisponde sempre alla gravità reale di ciò che ci colpisce, ma da come reagiamo. E, spesso, anche se esternamente continuiamo a “funzionare”, dentro di noi soffriamo. Se ignoriamo le piccole e grandi sofferenze che la vita ci pone di fronte, esse permangono, di frequente a livello inconscio, continuando ad attivare le dinamiche che alimentano altra sofferenza. Rolf Sellin, esperto di ipersensibilità e autore di bestseller, in questo nuovo libro entra con originalità e pragmatismo nelle pieghe delle ferite emotive, insegna come farci coraggio, come scoprire esattamente la parte di noi che è stata colpita e comprendere come guarirla. Il metodo proposto da Sellin, con nuove e utilissime tecniche di autoaiuto, curerà la nostra sofferenza insegnandoci a sfruttarla come strumento di crescita personale.

L’AUTORE - Rolf Sellin (1948) è consulente psicoterapeuta, formatosi in coaching sistemico, Pnl, Quantum Psychology e Voice Dialogue. Ha fondato l’Hspi (Highly Sensitive Persons Institut), dove propone seminari sulle tecniche e i metodi da lui stesso elaborati per gestire al meglio l’ipersensibilità e dove offre consulenza individuale. È autore di Le persone sensibili hanno una marcia in più (2012), Le persone sensibili sanno dire no (2014) e I bambini sensibili hanno una marcia in più (2016).

 

rolf sellin

(Pag. 224; euro 15)

 

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rolf sellinle persone ferite sanno ancora volare





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