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Culture
Salento, musei da raccontare per emozionare

Comunicare per emozionare. Anche e soprattutto un Museo o un sito archeologico. Come? Grazie alle nuove tecnologie che vanno dalla Realtà Aumentata alle App fino ai Social media attraverso le storytelling! Ma per fare questo bisogna essere professionisti e non improvvisatori.

Se ne parlerà giovedì 12 aprile alle 10.30 nella sala conferenze “G.Cremonesini” Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici ‘Dinu Adamesteanu’ dell’Università del Salento in via Dalmazio Birago 64 a Lecce. L’occasione sarà la presentazione del libro  RACCONTI DA MUSEO a cura della giornalista, direttore di Archeostorie, Cinzia Dal Maso che parlerà di Storytelling d’autore per il museo 4.0 e presenterà il primo manuale di storytelling per i MUSEI.

Introduce Grazia Semeraro, docente di Archeologia Classica dell’Università del Salento. Interverranno Giuliano De Felice, docente di Archeologia digitale dell’Università di Foggia, Sandro Garrubo, responsabile marketing e comunicazione del Museo Archeologico Salinas di Palermo, Elisa Bonacini, archeologa, esperta Musei digitali, processi partecipativi e crow sourced sul Patrimonio culturale in rete. Coordina la giornalista Carmen Mancarella, direttore della rivista di turismo e cultura del Mediterraneo, Spiagge.

E già domani mattina, il Dipartimento di Beni culturali brinda ad un importante successo. Si terranno le prime lauree del corso magistrale internazionale EUROMACHS – “European Heritage, Digital Media and the Information Society" , un percorso di studi finalizzato a preparare nuove figure professionali in grado di  utilizzare le risorse delle tecnologie digitali per la promozione, valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale. Svolto in collaborazione tra Dipartimento di Beni Culturali (referente prof.ssa Grazia Semeraro) e Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione (referente prof. Franco Tommasi) il corso  si è svolto in collaborazione con  le Università di Coimbra (Portogallo), Turku (Finlandia) e  Graz (Austria), permettendo agli allievi di avvalersi di soggiorni presso le Università consorziate.

Le prime due tesi di laurea riguardano il binomio Realtà Virtuale- Archeologia.  Sono state realizzate nel Laboratorio di Realtà Aumentata e Virtuale, diretto dal Prof. Lucio De Paolis (Dip. Ingegneria dell’Innovazione) da Doriana Cisternino e Carola Gatto che hanno elaborato due diversi applicativi  volti alla fruizione di due importanti complessi archeologici oggetto di indagine  da parte del Dip. di Beni Culturali: la chiesa  paleocristiana di Vaste (resp. scientifico prof. Giovanni Mastronuzzi) e l’abitato arcaico del Castello di Alceste a San Vito dei Normanni, dove sono in corso gli scavi diretti dalla prof.ssa Grazia Semeraro. Entrambi i siti sono visitabili all’interno di Musei all’aperto, allestiti con il tradizionale apparato illustrativo.  

I due lavori rappresentano un’ottima sintesi delle competenze – umanistiche e tecnologiche-  necessarie per comunicare al meglio i beni culturali  attraverso le tecnologie digitali. 

I Musei sono inesauribili contenitori di storie che attendono di uscire fuori dalle vetrine o dai percorsi espositivi per essere raccontate, per diventare patrimonio comune, per soddisfare il diritto delle comunità alla conoscenza della propria eredità culturale.  Narrare le storie dei Musei è  compito dei nuovi professionisti delle scienze del patrimonio culturale: non ci si può improvvisare  perché è necessario possedere conoscenze specifiche, dalla capacità di ricostruire  le storie del passato (conoscenza scientifica) a quella di comunicarle con una varietà di  metodi e tecniche, inclusi quelli messi a disposizione dalle nuove tecnologie digitali.

 

 “Abbiamo chiesto a Cinzia Dal Maso, una delle giornaliste più attive nel settore della divulgazione scientifica dell’archeologia, di  incontrare i nostri allievi per parlare delle prospettive  aperte dalle nuove esigenze delle società contemporanee in tema di fruizione  del patrimonio culturale” dice Grazia Semeraro, docente di Archeologia Classica e Vice-Coordinatrice del Dottorato di ricerca in Scienze del Patrimonio Culturale, “mentre abbiamo affidato il compito di moderare il dibattito ad un’altra giornalista molto attiva nella promozione delle risorse culturali del territorio, Carmen Mancarella, per favorire il confronto con la realtà del mondo delle professioni”. Come diventare ‘narratori di musei’ è una delle nuove sfide che comporta anche la capacità di dominare le risorse delle tecnologie informatiche. Al dibattito prenderanno parte anche esperti di Archeologia digitale come Giuliano de Felice (Università di Foggia) e di comunicazione museale (Sandro Garrubbo, Responsabile comunicazione e Marketing, Museo Archeologico “Salinas” Palermo,  ed Elisa Bonacini,  esperta di musei digitali, processi partecipativi e crowd-sourced sul patrimonio culturale in rete coordinatrice del progetto Izi.TRAVEL-Sicilia). 

Gli  stessi esperti animeranno nel pomeriggio STORYTELLING ON TRACK , un laboratorio di social media storytelling organizzato dal MUSA e dal Corso di Laurea in Beni Culturali di Unisalento per i propri studenti ma anche per quelli di altri Corsi di Laurea che abbiano uno specifico interesse per la comunicazione social in ambito museale.

Di che cosa si tratta? Dice  Flavia Frisone, Presidente del Corso di Laurea in Beni Culturali: «La narrazione, con le mille forme che oggi può prendere grazie ai linguaggi dei social/digital media, è lo strumento privilegiato della riconquista di una dimensione accessibile, accogliente, viva del museo. Una dimensione anche dialettica, perché le storie possono essere costruite assieme al pubblico e diventare narrazioni a più voci, costruire reti di comunità fra le istituzioni e le persone a cui si rivolgono.Far entrare nel percorso didattico un esperimento operativo in questo campo è un modo nuovo di pensare i profili professionali che oggi sono richiesti nel settore dei Beni Culturali»

L’iniziativa si compone di una parte teorica, costituita da lezioni frontali affidate agli esperti del settore . A questa si affianca una parte pratica in cui, utilizzando le collezioni del Museo Storico-Archeologico dell’Università del Salento (MUSA),gli studenti potranno creare vari prodotti per i social media che, una volta realizzati, arricchiranno il patrimonio comunicativo del MUSA. Il loro lavoro sarà seguito da Grazia Maria Signore, Responsabile del MUSA, e dagli esperti Sandro Garrubbo ed Elisa Bonacini.

Durante il convegno sarà anche illustrata la storia di tre ragazzi di Ceglie Messapica, che, grazie a un finanziamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, hanno inventato a Ceglie, il Museo invisibile: il racconto del centro storico attraverso una visita guidata emozionale, durante la quale i viaggiatori sostano nei luoghi più significativi del centro storico di Ceglie e attraverso gli smartphone cono app, docu-film e realtà aumentata rivivono tutte le suggestioni che un centro storico sa regalare. Un modo di utilizzare le proprie competenze per inventarsi un lavoro, partendo dall’immensa ricchezza del patrimonio culturale della Puglia e dell’Italia tutta.

 

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