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Culture
Salon du Livre iper-cool tra politica e benessere

di Paola Serristori

I francesi dicono iper-cool per designare la iper-tendenza. Iper-cool è la definizione ascoltata tra gli stand del Salon du Livre 2017, il salone dell’editoria a Parigi, un mercato primario per il settore. Il 91 per cento dei francesi è consumatore di libri, secondo il più recente sondaggio del marketing. In termini meno commerciali, il francese si pone domande, cerca risposte, ama conoscere le diverse visioni su un tema, dunque accresce la propria cultura anche attraverso i punti di vista degli scrittori. Quest’anno i saggi di politica, il libro inchiesta “Bienvenue Place Beauvau, police: les secrets inavouables d’un quinquennat”, di Olivia Recasens, Didier Hassoux, Christophe Labbé (Robert Laffont) sui controlli di personaggi politici ai limiti dei poteri di polizia – accolto da commenti controversi, tra accuse di montare una teoria del complotto senza fornire prove, ottantamila copie vendute in quattro giorni – , le biografie ed i programmi dei candidati all’elezione presidenziale alle porte in primo piano accanto alle opere sul benessere (curarsi con gli oli essenziali), stile di vita e cucina.

Da Flammarion lo studio e la pratica dello yoga diventa alla portata di tutti, a cominciare dall’infanzia. Titoli di sensazionale successo della stagione sono “Zen. Un jeu d’enfant. Grandir heureux grâce au yoga et à la meditation” (Zen un gioco da bambino. Crescere felice grazie allo yoga ed alla meditazione) consigliato ai lettori dai 18 mesi agli 11 anni, ed “Enciclopédie du Yoga. Toutes les asanas pas à pas” (Enciclopedia dello Yoga. Tutte le posizioni passo per passo) di André Van Lisebeth. Nel catalogo di uscite 2017 altri titoli sull’ultimissima new age Buddha bowl della nutrizione, come ringiovanire, disintossicarsi attraverso l’ayurveda, riscoprire la felicità dentro di sé… a cui conduce “Le chercheur” di Lars Muhl, musicista e scrittore danese, riconosciuto tra le 100 personalità spirituali più influenti nel mondo, o “Le bonheur dort au fond de soi” (La felicità dorme in noi) di David Hare, testo che include esercizi pratici per rafforzare lo spirito alla realizzazione delle aspirazioni.

Suggestivo il padiglione del Marocco, Paese invitato d’onore a fare conoscere la propria letteratura, che ha stampato in centinaia di migliaia di esemplari le pagine salienti, appese ai quattro lati del perimetro con un’originale concezione take-away (da staccare per comporre il proprio libro preferito, rilegato al momento).

In piena vitalità l’auto-edizione, in cui si consolida la presenza di nuovi portali accanto al precursore Amazon, che resta comunque leader per il supporto professione che fornisce agli autori. Allo scrittore ed editore Laurent Bettoni è stato affidato da Amazon Francia il compito di organizzare corsi di scrittura creativa per divulgare le regole della buona scrittura.

I romanzi sono il genere più ricercato del momento, avanti ai thriller. Meglio se ispirati alla vita reale e con un messaggio al lettore. E’ il caso dell’ultimo libro di Alice Quinn, uno dei primi autori francesi di Amazon, “Fanny N” che tratta dell’emotività di una donna che non può realizzare il desiderio di maternità.

Infine sta per arrivare anche in Italia la piattaforma multiculturale Bookwitty, che dal Medio-Oriente si è rapidamente estesa nei quattro continenti, sino a contare 26 milioni di titoli in sei lingue disponibili, e presto sarà operativa nei Paesi latini, a cominciare da Spagna e Portogallo. La filosofia è di rendere fruibili in tutto il mondo le opere di scrittori anche poco conosciuti, di scoprire un talento o un tema – “solo il 2 % dei libri pubblicati nel mondo sono best-sellers”, ovvero noti, sottolinea Bookwitty – , in modo da diffondere il pensiero e consentire uno scambio tra le culture. Analogamente, i lettori possono condividere informazioni, suggerimenti, commenti nello spazio di amicizia letteraria. Un virtuoso esempio dell’abbattimento delle frontiere nell’era digitale.

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