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Culture
Sorry boys, l'estrema provocazione delle ragazze contro la violenza

Lo spettacolo "Sorry boys" è incentrato sulla vicenda accaduta nel 2008 a Gloucester nel Massachusettes, dove 18 studentesse rimasero incinta contemporaneamente. La pièce fa parte di una trilogia sulle resistenze femminili

Nel 2008 a Gloucester, cittadina di provincia nel Massachusetts, 18 ragazze di un liceo rimangono contemporaneamente incinta. E non si tratta di un'incredibile coincidenza, ma il frutto di un patto segreto tra le ragazze stesse. Una scelta provocatoria, contro la violenza sulle donne e contro il machismo. Come racconterà una di queste adolescenti in un documentario, il loro obiettivo è crescere i bambini in una comune femminile, per creare un mondo nuovo. La notizia fece scandalo e scalpore. E Marta Cuscunà, attrice e autrice teatrale, ha deciso di portare sul palco la storia di queste ragazze, con uno spettacolo dal titolo "Sorry, boys. Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze",  in scena il 28 settembre a Milano al Teatro I (via Gaudenzio Ferrari 11). "Non ci sono le ragazze, ma coloro che di fatto erano esclusi da quel mondo nuovo sognato da loro stesse -spiega Marta Cuscunà-: i genitori, il preside e l'infermiera del liceo, altre figure di adulti i "ragazzi papà"". Sul palco le loro teste sono tutte appese come trofei di caccia, tutte inchiodati con le spalle al muro da una vicenda che li ha trovati impreparati. Potranno sforzarsi di capire le ragioni di un patto di maternità tra adolescenti, ma resteranno sempre con le spalle al muro. "Nella storia vera accaduta a Gloucester, inoltre, a un certo punto circa 500 uomini fanno una manifestazione contro la violenza sulle donne -aggiunge-. Si tratta di un gesto importantissimo, di grande coraggio, che rompe anch'esso tutti gli stereotipi. Perché poi il problema di fondo che emerge dalla scelta delle ragazze è quello la violenza che subivano ogni giorno, direttamente o indirettamente". 
Sorry, boys. Dialoghi su un patto segreto per 12 teste mozze
"Non penso che la soluzione proposta dalle 18 ragazze sia quella giusta -sottolinea Marta Cuscunà-. Mentre penso che la marcia dei 500 sia la vera svolta. Perché il punto è proprio questo: che tipo di immagine di uomo continuiamo a perpetrare tra le generazioni? La loro marcia rompe questo schema, pone tutti di fronte alle proprie responsabilità". 
"Sorry boys" fa parte di una trilogia sulle resistenze femminili, ideata da Marta Cuscunà. Ha messo in scena "È bello vivere liberi!" (2009), storia di Ondina Peteani, giovane staffetta partigiana, e "La Semplicità Ingannata" (2012), sulla crudele condizione delle monache forzate nel Cinquecento. "Con questa trilogia voglio proporre esempi positivi di resistenza e di cambiamente. Nei primi due spettacoli si tratta questi esempi positivi sono donne, in 'Sorry boys' sono i 500 uomini della marcia". Oltre che a Milano, Marta Cuscunà porterà "Sorry boys" anche a Torino (6 ottobre), Venezia (13 ottobre), Cagliari (28 e 29 ottobre), Ostia (4 e 5 novembre), Lendinara in provincia di Rovigo (12 novembre), Casalmaggiore in provincia di Cremona (18 e 19 dicembre), Monfalcone in provincia di Gorizia (10 e 11 gennaio 2017), Parma (4 marzo), e Genova (10 e 12 marzo). 

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