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Culture
Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia. La mostra
Tiziano, Madonna col bambino Sant’Antonio da Padova e San Rocco - 1510 circa Museo del Prado Madrid

di Simonetta M. Rodinò

 

Contaminazioni e influenze tra colorismo veneziano e naturalismo bresciano sono alla base della mostra “Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia”, allestita nel Museo di Santa Giulia a Brescia

 

Obiettivo della rassegna, curata da Francesco Frangi, è mettere a fuoco il rapporto tra le culture artistiche di Brescia e Venezia lungo il Cinquecento, attraverso i protagonisti.

 

Da un lato, il grande Tiziano e le opere da lui eseguite nella città lombarda: il polittico realizzato per il vescovo Altobello Averoldi tra 1520 e 1522, tuttora nella collegiata dei Santi Nazaro e Celso, e le tre tele con le “Allegorie di Brescia”, elaborate negli anni sessanta del Cinquecento per il salone della Loggia, andate distrutte durante l’incendio del 1575.

 

Dall’altro, il ruolo giocato dai modelli di Tiziano nella formazione e nell’evoluzione del linguaggio dei principali protagonisti del Cinquecento bresciano: Girolamo Romanino, Alessandro Bonvicino, detto il Moretto e Giovan Girolamo Savoldo.

Un dialogo quindi tra colorismo veneziano e naturalismo bresciano, che porterà in seguito alla grande innovazione di Caravaggio.

 

A sottolineare i rapporti che intercorrevano fra le due città, le gigantografie della “Leonessa” - di caducciana memoria - e della Serenissima aprono il percorso, suddiviso in sezioni.

 

Fra le oltre cinquanta tele solo 5 appartengono a Tiziano e per sopperire all’assenza del polittico Averoldi è stato realizzato un video nel quale ogni dettaglio è ingrandito e proiettato su cinque maxi schermi, lasciando al centro il corridoio di passaggio per i visitatori. Tutt’altro che invasivo crea una notevole atmosfera. Così come per la riproduzione delle due incisioni d’epoca del progetto di decorazione del salone della Loggia, cui partecipò anche Palladio.

 

L’influsso del maestro di origini bellunesi è ben evidente nella sequenza di “Madonne con Bimbo” con rimandi alla prima opera di Tiziano conosciuta.

 

Dopo un segmento dedicato alle opere per la devozione e ai ritratti, la rassegna si chiude con alcuni lavori eseguiti per il contesto bresciano, dopo l’uscita di scena di Tiziano, da alcuni importanti esponenti del Manierismo veneziano, da Veronese a Francesco Bassano.

 

Alla mostra, promossa da Comune e Fondazione Brescia Musei e organizzata da Civita mostre, è strettamente collegata la riapertura della Pinacoteca Tosio Martinengo, nella sua sede storica di Piazza Moretto, dopo 9 anni di chiusura, nelle cui collezioni sono presenti alcuni esempi della cultura artistica di Brescia e Venezia nel Cinquecento. La connessione tra i due eventi è resa ancor più significativa dalla scelta di istituire un unico biglietto d’ingresso per la visita della mostra, della Pinacoteca e del Museo Diocesano dal 21 marzo al 1 luglio 2018. 

 

“Tiziano e la pittura del Cinquecento tra Venezia e Brescia” 

Museo di Santa Giulia – Via Musei 81/b - Brescia

Durata: fino al 1 luglio
Orari: mart. – merc. – ven. – sab. – dom. dalle 9.00 alle18.00; giov. dalle 9.00 alle 22.00
Orari dal 16 giugno al 1 luglio: mart. – merc. – ven. – sab. – dom. 10.30 / 19.00; giov. 10.30/ 22.00

Biglietto cumulativo mostra + Pinacoteca Tosio Martinengo + Museo Diocesano: Intero 13 € - Ridotto 10 €

Catalogo Silvana Editoriale

www.bresciamusei.com

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