Uno scritto di Egon Schiele, il manifesto artistico, all'asta il 26 novembre
IL MANIFESTO ARTISTICO SCONOSCIUTO DI EGON SCHIELE
Teoria artistica, arte calligrafica, virtuosismo linguistico, inno alla creatività: uno scritto di Schiele del 17 luglio 1911 all’asta del 26 novembre 2019 a Dorotheum
“L’arte moderna non esiste. L’arte è una sola, ed essa è eterna.” È con questo incipit leggendario, pubblicato tre anni più tardi in forma lievemente modificata nel manifesto “Die Kunst – der Neukünstler”, che Egon Schiele apre la sua furiosa invocazione del genio, della soggettività e dell’assoluta libertà dell’artista e dell’arte.La frase proviene da un manifesto artistico di quattro pagine redatto da Schiele, che Dorotheum metterà in vendita il 26 novembre 2019 nell’ambito dell’asta di “Arte Moderna”. Il valore stimato si aggira sui 20.000-40.000 euro.Una lettera ad un destinatario sconosciuto diventa per Schiele, che a soli ventun anni era già approdato ad un proprio linguaggio pittorico espressionista, un manifesto della creatività e della divinità dell’arte: “Non si può vedere l’opera d’arte, si può solo guardare dentro di essa, e pochi hanno il dono di poterlo fare, grazie a Dio. La moltitudine, naturalmente, non è determinante per l’opera d’arte; conta solo chi è grande. È sempre un grande uomo a guidare la folla. La vera opera d’arte è la rivelazione di una particolare natura artistica, l’oggetto è indifferente, è immortale [....] La divinità della grande arte diventa sempre più invisibile perché si crede che le masse possano giudicare [....] È l’artista stesso che deve esprimere un giudizio su di sé, un altro non può giudicare affatto, poiché è troppo piccolo per farlo! Solo un individuo più grande sarebbe in grado di giudicare, e questi dovrebbe essere pertanto anche un artista più grande”.Questo scritto dalla forte stilizzazione calligrafica ci offre, come forse nessun altro, uno sguardo nel profondo di Egon Schiele e nella sua concezione di sé come uomo ed artista.
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