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Culture
Vanity Fair Stories - The Awards: la serata di premiazione del grande festival

Si è tenuta ieri sera al The Space Cinema Odeon la serata di premiazione della seconda edizione del Festival di Vanity Fair: Vanity Fair Stories.

The Awards, con la partecipazione speciale di Alessandro Cattelan, ha visto premiati:

Stefano Accorsi, motivazione: diventò attore rispondendo a un annuncio sul giornale della sua città. Nel corso degli anni poi, con il talento e l’espressività dei grandi attori, ha riempito le pagine della nostra vita per raccontare chi eravamo, chi siamo e chi saremo domani.

Margherita Buy, motivazione: per aver dato vita a personaggi femminili pieni di pudore, delicatezza e sentimento affermandosi, riconoscimento dopo riconoscimento, come una delle attrici italiane più amate e premiate degli ultimi 50 anni.

Luciano Ligabue, motivazione: per averci fatto spostare dal Bar Mario e averci convinto ad approdare in un mondo in cui il rock’n’roll parlava italiano e le strade, in certe notti, avevano melodie e ritmi soltanto suoi.

Samuel Eto’o, motivazione: per il suo duraturo ed esemplare impegno nella lotta contro il razzismo e l'ignoranza che fa seguito a un percorso professionale luminoso fatto di gesti tecnici simbolici e memorabili.

Gigi Buffon, motivazione: quasi 42 anni, con lo sfrontato coraggio che in un lontano pomeriggio emiliano di metà anni ‘90 lo fece conoscere al mondo, è ancora qui. A sognare, a farci sognare, a prolungare l’infanzia perché certe partire non finiscono mai.

Pierfrancesco Favino, motivazione: l’attore esordì sul set circondato da pugili e nel corso degli anni, con i pugni in tasca e la vocazione del predestinato, ci ha fatto salire sul ring con i suoi tanti personaggi mettendoci k.o. con il talento purissimo di chi recitando fa dimenticare di essere un attore.

Matt Dillon, motivazione: all’inizio, quando per telefonare usavamo ancora la cabina, era soltanto parte di una banda. Poi il mondo è cambiato e lui ha continuato a parlare alle nostre emozioni attraversando le epoche, a farci viaggiare con la fantasia, a tenere sempre generosamente un posto libero, per noi, accanto a lui.

Kasia Smutniak, motivazione: per aver interpretato con fascino e mistero una galleria di personaggi a cui ha restituito la sua umanità dimostrando che dietro a ogni maschera c’è sempre una persona e dentro ogni abito, un essere umano.

Marco Giallini, motivazione: per essere rimasto sempre coerente a se stesso nelle tante scalate che lo hanno portato in cima alla vetta, senza mai perdere di vista i compagni di cordata, le origini, la bellezza della propria estraneità ai compromessi.

Edoardo Leo, motivazione: per aver saputo dare volto e anima alle storie che ha interpretato con la tenacia di chi ha creduto veramente che dietro la curva dei desideri, senza uscire fuori strada, presto o tardi sarebbe apparso il sole.

Marco D’Amore, motivazione: per il suo primo riuscitissimo film da regista e per aver dimostrato che si può stare in equilibrio e in bilico sullo sprofondo, proprio come Philippe Petit, senza cadere nel vuoto.

Chiara Martegiani, motivazione: per aver interpretato con coraggio, talento e personalità un ruolo difficile nel suo film d’esordio, “Ride”, dando forma a un dolore interiore, con sottrazione mirabile, senza mai aver bisogno di mostrarlo.

Corrado Guzzanti, motivazione: per averci fatto ridere fino alle lacrime mettendo a nudo le nostre debolezze e le nostre miserie trascinandoci, nostro malgrado, a osservarci da vicino con lo spavento di chi si riconosce e dice: “Ma quello sono proprio io!”

Domenico Procacci, motivazione: per aver costruito un sogno edificato con storie grandi e piccole e aver creduto, trent’anni fa, che si potesse tornare a fare cinema di alto livello in un Paese che è stato culla di grandi autori

Alessandro Siani, motivazione: per aver dimostrato che non esiste gavetta lunga e faticosa che faccia smarrire il senso della comicità perché ridere e far ridere è sempre più consolante di autocommiserarsi.

Ai vincitori è stato consegnato uno specchio realizzato dall’art-designer milanese Giampiero Romanó.

Nel corso della serata Tendercapital Productions, società di produzione cinematografica appartenente al Gruppo Tendercapital, ha dato il via alla prima edizione del "Tendercapital Productions Prize”. Per l’occasione, Moreno Zani, Presidente di Tendercapital, ha consegnato il premio speciale a Pierfrancesco Favino. Il riconoscimento è un omaggio alla sua carriera, volto a suggellare la prima collaborazione dell'attore con Tendercapital Productions, in cui Favino è protagonista del film “Padre Nostro”, in corso di produzione.

Vanity Fair Stories si concluderà oggi con una grande serata musicale dalle ore 21:30 con Malika AyaneClavdioFranco126FulminacciFilo ValsLevanteEmma Marrone.

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