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Culture
White Surface, la geometria dell'anima dello scultore Gianfranco De Palos

White Surface è il titolo del trittico pittoscultoreo realizzato nel 2017 dallo scultore Gianfranco De Palos (misure: cm. 85 x 50 x 1,5 x 1,4; legno multistrato; tendina in cotone misto lino; colori acrilici bianco di titanio). Questa opera, oltre a rappresentare un caleidoscopio di simboli, incarna una babele di lingue. Ospita infatti testi poetici di numerosi autori. Uno, scritto da Milika Marinkovic, in russo. Alcuni, solo in italiano: Marisa Brecciaroli; Domenico Cara, Dalle alchimie; Gabriella Cinti, Chiocciola d’ardore; Gabriella Colletti, Cielo di Praga; Annitta Di Mineo, Confini; Rosalba Le Favi, Dal mio infinito scoglio; Alessandro Magherini, Novelyne arts; Beppe Mariano, Il tormento del celebrante; Manuela Niada, Villaggio Omanita; Alessandra Paganardi, Il dono; Angela Passarello, Akragas; Mario Rondi, La carezza; Pierangelo Rossi; Alberto Toni, Per la morte di Stephen Hawking; Gabriele Fantato, Inutile. Altri, invece, anche tradotti in lingue differenti. Amedeo Anelli, Libro G: in italiano e inglese. Lino Angiuli: in serbo. VIrginia Bonaretti, Grovigli: in italiano e francese. Fabrizio Bregoli, A occhi chiusi: in italiano e inglese. Luigi Cannillo, Foglia rossa: in italiano e tedesco. Maddalena Capalbi, Aspettami amore : in italiano e tedesco. Flaminia Cruciani: in Italiano e spagnolo. Eloisa Guarracino, Dadà Natale: in italiano e francese. Giuseppe Lorenzetti, Salvezza: in italiano e inglese. Francesco Piscitello, Hidalgo della Mancha: in italiano e spagnolo Roberto Sanesi, Per infinite pianure: in italiano e inglese. Lidia Sella: in italiano e inglese. A illustrare la presente scultura, proponiamo qui un interessante erudito commento critico, firmato da Gabriella Cinti.

di Lidia Sella

"GEOMETRIA DELL’ANIMA, TRITTICO, opera di Gianfranco De Palos”

opera poetica1

1) L’opera che apre il trittico colpisce per le suggestioni arcaiche e totemiche che essa emana e che meravigliano ancor di più in una composizione di arte contemporanea.

Il lavoro pittoscultoreo di Depalos si caratterizza per una cifra singolare, un oltretempo artistico e antropologico, in cui collocare idee e associazioni mentali che si connettono anche a civiltà lontane. Si sovrappongono spunti tribali, totemici, metafore perlacee e persino suggestioni zoosimboliche che alludono a qualche creatura arcaica quanto fantastica, un carapace dai terminali aracnici. L’arte permette una pluralità di interpretazioni che ben si adattano a una visione diveniente del mondo. In particolare, questa opera mi appare particolarmente felice e compiuta, nell’evocare, per la mia sensibilità, uno specchio orfico o divinatorio, una sorta di vessillo solare, irradiato in luminosa espansione, una radialità che apre vie di fuga al pensiero, al sentire, alle frontiere umane e oltreumane.

Gabriella Cinti

opera poetica2
 

2) Leggo in questa seconda opera - come un elemento ricorrente nella personalità artistica di Gianfranco Depalos - un incontro tra arcaico e futuribile, una segreta evocazione di una sorta di misteriose canne d’organo o di flauto, segretamente umanizzate, quasi frattali ossei o segmenti geometrici di una recondita partitura: lentamente oscillanti, alludono a un moto perpetuo dall’apparenza immobile e teso verso una curva ascendente, che sprigiona arcane sonorità visive.

Il messaggio celato rimbalza sulle perle braille che bordano il testo pittorico chiosandolo con grazia matematica: una cornice ruotante che - nelle sue successioni sferiche, potenzialmente infinite - accompagna l’onda armonica dell’opera.

Gabriella Cinti

opera poetica 3
 

3) Geometria dell’anima, questa opera pittoscultorea di Gianfranco Depalos in particolare, coglie la prismatica essenza del mondo, dalla densità lunare, essenza granulata come micro-acini materici o agglomerati siderali, bassorilievata come un basamento ieratico di un alienico o ancestrale culto, da cui fioriscano eburnei stami.

E tale segreta sacralità è confermata, da una sorta di enigmatico recinto poligonale che enfatizza la sua tridimensionale evidenza. La dilatazione creaturale è affidata a una radialità mossa che, nell’alternarsi pitagorico dei volumi, accentua la propagazione vitale e la velocità metafisica che sembra debordare oltre l’opera, in un flusso espansivo di segreta e vibrante rotazione.

Così le poesie che si affiancano sono fasci proiettivi di un’energia concettuale non meno che cosmica e sembrano essere direttive ascensionali nel cammino artistico di Gianfranco De Palos in un dialogo circuitante di parole e immagini che trova coesione e reciproco inveramento nel centro misterioso dell’Arte.

Gabriella Cinti

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