Da quattro a venti giorni in coda per un pieno di benzina in Venezuela
Il bolivar è carta straccia, meglio pagare con un chilo di riso
‘Da sette a 20 giorni di coda con quasi mille auto davanti per avere un pieno di benzina all’interno del paese’ questo è quello che incredibilmente succede oggi in Venezuela, paese che ha la più grande riserva di petrolio al mondo ma pure una situazione politica drammatica e un’iperinflazione milionaria.
Le code di auto con i proprietari addormentati sul cofano vicino ai pochi distributori di benzina non si vedono a Caracas ma nelle maggiori città del resto del Paese.
E tutto prende una visione paradossale al punto che una giovane dell’amministrazione pubblica, dopo aver fatto il pieno in soli 4 giorni ha ritenuto di essere stata fortunata dato che ‘ alcune sue amiche avevano aspettato oltre i 15 giorni in coda’.
Ed è ancora più un’assurdità dato che la benzina in Venezuela aveva il prezzo più basso di tutto il pianeta.
E questo dramma si somma ai continui black out energetici e alla recessione economica devastante.
Le code per la benzina.
Senza dimenticare la violenza alimentata dai disagi incredibili e le morti per attacchi cardiaci di gente esasperata dalle code quasi eterne.
Il problema della mancanza di combustibile, come è facile immaginare, ha duplicato i già innumerevoli problemi.
In tutto il paese sul totale delle stazioni di rifornimento solo il 15% sono funzionanti.
E così i venezuelani hanno ricominciato giocoforza a camminare perché anche gli autobus non si vedono più. All’interno del paese una paralisi totale.
Le code per la benzina. Da 4 a 20 giorni in attesa.
Soltanto un anno fa il fantasioso dittatore Maduro aveva dichiarato di voler portare il prezzo della benzina ai livelli internazionali dato che il paese non poteva più sopportare i 5500 dollari annuali pagati per garantirla a prezzi popolari.
Ma la promessa è rimasta solo sulla carta.
In realtà la vorace iperinflazione si è praticamente mangiata il prezzo controllato del combustibile. Il prezzo attuale è così alto che non esiste un biglietto o moneta con la quale si può’ pagare e così tutto si muove attraverso carte di credito. Il cash nel Paese quasi non esiste più.
La benzina più raffinata costa 6 bolivares al litro, una cifra che non è stata riattualizzata quando, nel tentativo di tagliare l’inflazione, Maduro decise di togliere 5 zeri al bolivar.
Ed allora si è tornati all’antico baratto. Piuttosto che carta straccia meglio pagare con un chilo di riso o di farina.
Ma la corruzione non ha smesso di esistere nel martoriato paese e per quanto riguarda la benzina ben 40000 barili si perdono nel contrabbando oltre ai quasi 60000 che vengono mandati a Cuba anche per garantire, con poliziotti cubani, una certa sicurezza al dittatore nel paese.
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