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Ebola fa tremare il Congo e preoccupa pure l’Italia

I casi di Ebola in Congo e Ruanda preoccupano il nostro Ministero della Sanità, a tal punto da far stringere i controlli soprattutto all’aeroporto di Fiumicino.

 

E la maggior preoccupazione è per gli operatori delle Ong che, pur già sottoposti a controlli sanitari, rientrano dal Congo.

Nessun isterismo ma solo una giusta attenzione e preoccupazione per una malattia che fa veramente paura.

Ebola, la nuova peste. Come nasce e si trasmette

Ma quando è nato e come si trasmette questo virus che causa la morte in oltre il 50% dei pazienti.

 

Ebola è un virus relativamente giovane, essendo stato scoperto circa 43 anni fa nel corso di due epidemie, una nel Sudan del Nord e l’altra nello Zaire, ora Repubblica Democratica del Congo.

 

Il nome nasce dal fiume congolese Ebola.

Da allora si sono avute cinque epidemie. La più pesante delle quali si è sviluppata sempre in Africa causando dal 2014 al 2016 oltre 11000 morti.

 

L’attuale epidemia in Congo sembra essere la seconda peggiore, non pare essere ancora sotto controllo. Dal 1 agosto dell’anno passato ha infettato 2500 persone facendone morire quasi 1700.

 

Chi trasmette il virus dell’Ebola?

 

L’uomo non è portatore naturale del virus. I portatori sono gli animali. Il vero portatore è il pipistrello ma una volta che il virus è nell’uomo la trasmissione è per contatto diretto di liquidi e fluidi corporali tra persone ( secrezioni, sangue, vomito e altro) o per contatto con materiali contaminati.

Ebola, la nuova peste

Come si viene contagiati?

 

Ebola è un virus meno contagioso di altre malattie virali e non si trasmette attraverso l’aria. Pero’ è estremamente letale. Il tasso di mortalità è alto. Secondo l’OMS è del 50%.

Si incontrano cinque differenti tipi di Ebola e il periodo di incubazione è tra i due e 21 giorni. La media è sui cinque giorni e si manifesta con sintomi molto vicini alla malaria e al tifo: febbri improvvise, dolori alle articolazioni e ai muscoli, debolezza, mal di testa, eruzioni cutanee, vomito, diarrea ed emorragie.

 

Si può’ curare?

 

La ricerca è andata avanti rispetto alla prima epidemia ma, al momento, non esiste alcun vaccino approvato. Solo uno sperimentale denominato VSV-Zebov.

 

Quali sono le caratteristiche dell’epidemia in Congo?

 

Pur avendo migliorato le cure, nel Congo esistono alcune caratteristiche che favoriscono la diffusione.

Innanzitutto l’area è una delle più violente di tutto il pianeta, da venti anni in guerra con infrastrutture inesistenti e una logistica complicata.

Inoltre la gente quasi non crede che esista il virus e pensa che esista qualche strategia occulta dietro ai volontari e ai medici.

Una convinzione così profonda che non sono rari gli attacchi al personale sanitario e ai centri di ricovero. Nel resto del paese la gente nemmeno considera che la malattia esista e quindi non fa nulla per proteggersi.

 

Quali sono le principali misure per tenere sotto controllo Ebola?

 

Fondamentale è la prevenzione e l’identificazione che l’isolamento delle persone infettate. Evitare il contatto fisico e diretto con i malati senza protezioni adeguate e mantenere igiene e disinfezione delle mani.

L’ ultimo punto riguarda l’inumazione dei morti che deve essere fatta in condizioni di estrema sicurezza, proteggendosi in maniera totale.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

        
 

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    ebolaepidemiacongoitalia


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