Abertis, i Benetton alla guerra dell'Opa. Castellucci: "Pronti al rilancio"
L'amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci ha alzato il velo sui prossimi passi del colosso autostradale italiano nella "campagna di Spagna"
I Benetton pronti al rilancio su Abertis per stoppare le chances del miliardario spagnolo Florentino Perez. La nuova contro-Opa arriverà dopo l'accensione del disco verde da parte della Consob spagnola all'offerta della tedesca Hochtief. In un'intervista all'edizione online del Financial Times, l'amministratore delegato di Atlantia Giovanni Castellucci ha alzato il velo sui prossimi passi del colosso autostradale italiano controllato dalla famiglia di Ponzano Veneto. Parole che non hanno penalizzato troppo il titolo Atlantia a Piazza Affari, che viaggia in rosso in una giornata complessivamente negativa per il listino principale di Borsa Italiana.
"Crediamo di aver spazio per rendere la nostra offerta adeguatamente competitiva, al momento giusto, senza mettere a rischio la creazione di valore", ha spiegato infatti Castellucci che punta ad ottenere il controllo del gruppo spagnolo. "Il prezzo della nostra offerta era un prezzo giusto, ma non il nostro prezzo limite" ha aggiunto il manager italiano, riferendosi al prezzo di 16,50 con cui è stata lanciata l'Opa e la prezzo massimo che può essere disponibile a pagare.
Lo scorso maggio, Atlantia ha lanciato un'offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) su Abertis Infraestructuras, un'operazione da 16,341 miliardi di euro per ottenere il 100% della società iberica. Se le nozze andranno a buon fine, nascerà un leader mondiale nelle infrastrutture di trasporto. Il gruppo tedesco Hochtief, controllato dalla spagnola Acs, ha successivamente lanciato una controfferta da 18 miliardi che attualmente è ancora al vaglio della Comisión Nacional del Mercado de Valores (Cnmv), l'equivalente iberico della Consob italiana.
Castellucci non vuole farsi trascinare in una polemica con il governo spagnolo, scrive il quotidiano finanziario della City edito dal gruppo giapponese Nikkei, e ci tiene a sottolineare: "Il tema non è l'Italia contro la Spagna. Si tratta del mercato libero e dei principi fondamentali dell'Ue" e "crediamo che il nostro progetto industriale sia buono sia per le aziende sia per la Spagna" ricordando che, in base al progetto di Atlantia, Abertis rimarrà quotata con la sede in Spagna e che gli asset latinoamericani del mega-gruppo combinato saranno trasferiti ad Abertis.
Inoltre, Castellucci non teme che la crisi in Catalogna possa compromettere l'operazione: "Sono convinto che la crisi catalana si risolverà perchè non è razionale che ciò non avvenga". Gli analisti continuano a ritenere probabile un miglioramento dell'offerta da parte di Atlantia almeno a 19 euro per azione, ma c'è spazio per arrivare a 20 euro senza mettere in pericolo la valutazione del credito - la nuova offerta dovrebbe ancora prevedere un mix di contanti e azioni, ma la componente cash sarà probabilmente migliorata -, mentre dal lato delle società del costruttore spagnolo Perez nelle prossime settimane molto dipenderà dall'andamento del prezzo del titolo che rappresenta il 21% circa dell'offerta. Fondamentale sarà anche il ruolo del socio principale di Abertis, CaixaCriteria, che potrebbe comunque ancora determinare il successo dell'offerta di Acs.