Acciaio, anche gli Usa attaccano la Cina sul dumping
L'eccesso di offerta cinese di acciaio inquieta il mondo intero. Dopo l'Europa, Anche gli Stati Uniti lanciano accuse alla Cina sulla questione della concorrenza sleale e del dumping nel settore dell'acciaio, afflitto da un eccesso di capacità produttiva a livello globale ma soprattutto proprio nel gigante asiatico.
"Coerentemente con le riforme della Cina, gli Stati Uniti sostengono gli sforzi per ridurre gli eccessi di capacità e lasciare che siano le forze di mercato a determinare gli investimenti", ha affermato il segretario di Stato al Tesoro Jacob Lew, puntando il dito contro "gli eccessi" cinesi "che falsano i mercati globali". La questione dell'acciaio cinese è da tempo al centro di una disputa con l'Unione europea ed è stato anche determinate a far lievitare il fronte degli ostili nell'Ue al riconoscimento dello status di economia di mercato al Dragone.
Gli europei accusano i cinesi di non ristrutturare la loro siderurgia e di scaricare invece i loro eccessi produttivi sul mercato mondiale con prodotti sotto costo, che costringono a ristrutturare nelle altre aree economiche. Lew per parte sua ha affermato come sia "cruciale" in Cina procedere ad una riduzione delle capacità produttive "incluso su acciaio e alluminio".