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Economia
Accordo sulla fase 1 prima di metà mese. Cina pronta a comprare le derrate Usa
Donald Trump e Xi Jinping (foto Lapresse)

Nessun pericolo Hong Kong e Xinjiang per le trattative commerciali fra Stati Uniti e Cina. L’accordo di fase 1 fra gli Usa e il Dragone, che fino a qualche ora fa sembrava naufragato per le parole di Donald Trump di inizio settimana, è in dirittura d’arrivo. Secondo quanto rivela infatti l’agenzia Bloomberg che cita fonti vicine al dossier "familiari al pensiero di Pechino", Washington e il Colosso d'Oriente sono vicini a un’intesa, scenario che ha immediatamente spinto gli investitori ad accantonare il sentiment negativo sui mercati visto lunedì e proseguito anche nella giornata di ieri.

Stando a quanto riferiscono le fonti, le dichiarazioni Usa di ieri che facevano sembrare lontana una intesa non corrisponderebbero ad un effettivo stallo dei colloqui ed è improbabile che le tensioni sulle questioni interne cinesi relative ai dissidenti di Hong Kong e agli uiguri possano influenzare imminenti sviluppi. I negoziatori statunitensi prevedono che una prima fase di accordo con la Cina potrebbe essere completata prima che scattino i dazi americani annunciati a partire dal 15 dicembre. Intesa che dunque verrebbe perseguita in quanto salva-tariffe. 



Tra le questioni sul tavolo dei colloqui, c'è la ricerca di un modo per garantire gli acquisti di prodotti agricoli statunitensi da parte della Cina che risolleverebbero le economie di alcuni Stati del sud degli States e la definizione delle tariffe sulle quali si può fare marcia indietro. Interpellato da Bloomberg, l'ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer non ha inteso commentare, come pure il ministero del Commercio cinese.

Lunedì, Trump aveva fatto sapere che non c’era una scadenza precisa per la chiusura di un accordo con la Cina, intesa che per l'inquilino della Casa Bianca potrebbe avvenire anche dopo le elezioni presidenziali del 2020. Dichiarazioni che avevano fatto scattare immediatamente le vendite sui risky asset.

Questa notte, a mettere altra benzina sul fuoco ci aveva pensato anche la Camera americana che aveva approvato un’altra legge, simile a quella di Hong Kong, che prevede sanzioni per la violazione dei diritti umani nei confronti della minoranza etnica musulmana nella regione occidentale cinese dello Xinjiang. 

Ora, alla luce delle nuove indiscrezioni sulla schiarita sulla guerra commerciale, le Borse europee e i futures sull'avvio di Wall Street hanno accelerato in territorio positivo. 

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