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Economia
Acqua di lusso a 9000€ a bottiglia per ricchi, 2 mld di persone senza potabile

Le acque più esclusive al mondo. Ecco perché costano tanto anche se... 

E’ il mercato dell’acqua di lusso bellezza! E sta diventando più trendy dell’alcol pregiato. I super ricchi la preferiscono al di là di ogni ragionevole dubbio. E’ questa la tendenza del momento. C’è la giapponese Supernariwa, 9000 euro al litro. La comunità scientifica non ha riscontrato effetti travolgenti sulla salute, ma berla, secondo il produttore, rallenta il processo di invecchiamento e aiuta a difendersi dalle malattie. Proveniente da una fonte millenaria, nasce da una roccia scavata da una pioggia di meteoriti e dall’eruzione di un vulcano marittimo.

Al secondo posto c’è la Kona Nigari, l’acqua delle Hawaii desalinizzata che si trova a 1200 metri di profondità nelle isole Hawaii. 75 cl costano dai 360 euro ai 420 euro. Secondo gli estimatori fa perdere peso, riduce i problemi di stress e di cattiva digestione, aiuterebbe anche la tonicità della pelle. Va bevuta diluita in acque comuni. 

Sempre sul podio c’è la Fillico Water: per 75 cl bisogna sborsare tra i 200 e i 250 euro. Viene utilizzata per la realizzazione dei Saké pregiati giapponesi, ma vede lievitare il suo costo più che per la provenienza (sgorga ai piedi del monte Rokko nella provincia di Kobe in Giappone) per la bottiglia pregiata di cristalli Swarovski e il tappo placcato in argento o oro. Escludendo dalla classifica l’acqua di Cristallo tributo a Modigliani, costa 60.000 euro, ma più per il design di Altamirano e la bottiglia in oro massiccio 24 carati, che per le sue proprietà intrinesche, l’acqua di lusso è diventata una moda tra le élite.

Una tendenza sulla quale si è concentrato Associated Press in un bellissimo reportage apparso in queste ore a firma Theodora Tongas, Rajanish Kakade e Sheikh Saaliq. L’approfondimento racconta come alcune acque pregiate che bevono i super ricchi, per arrivare in Occidente, attraversino l’India e altri Paesi che non hanno neanche l’acqua potabile per le attività ordinarie. Milioni di persone in tutto il mondo non hanno acqua pulita da bere, anche se più di dieci anni fa le Nazioni Unite consideravano l’acqua un diritto umano fondamentale. Accade mentre l’Unicef racconta che 2 miliardi di persone non hanno acqua potabile da bere e 3,6 miliardi di persone, quasi la metà della popolazione mondiale, utilizza servizi igienici rilasciando rifiuti umani non trattati.

Le acque di lusso (non quelle sul podio che indicavamo all’inizio) si fermano anche in India, percorrendo centinaia di chilometri fino ad arrivare negli hotel di lusso, ai ristoranti e alle famiglie più ricche del Paese, raccontano i giornalisti. Si pagano circa 6 dollari a bottiglia per averle, “più o meno il salario giornaliero di un lavoratore indiano”, spiega Associated Press: 6 dollari equivale pressappoco a 500 rupie indiane, una cena con tre piatti abbondanti in un ristorante di qualità del Paese. 

“Questa ‘acqua fine’”, relazionano i reporter, “viene estratta dalla roccia vulcanica delle Hawaii, dagli iceberg caduti dallo scioglimento dei ghiacciai in Norvegia o dalle goccioline di nebbia mattutina in Tasmania. Alcuni intenditori studiano per diventare sommelier dell'acqua pregiata e insistono spiegando che la moda in corso non riguarda lo snobismo ma la purezza”. “L’acqua non è solo acqua”, ha affermato Michael Mascha, fondatore della Fine Water Society citato nel reportage, un consorzio di piccoli imbottigliatori e distributori in tutto il mondo. Mascha ha paragonato i consumatori di quest' acqua di fascia alta ai buongustai che cercano cibi rari, pregiati e che garantirebbero una lunga vita.

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