Alitalia,diktat di Lufthansa a Calenda: tagliare personale, aerei e carburante
Lufthansa chiede un'ulteriore ristrutturazione prima di acquistare la ex compagnia di bandiera. Che farà Calenda?
Diversamente occorre sperare in offerte concorrenti a quella tedesca. Calenda ha parlato di tre offerte per Alitalia, Easyjet ha ammesso di aver presentato a sua volta un’offerta vincolante (definendola “migliore” di quelle di Lufthansa ma non fornendo cifre), mentre anche il fondo Usa Cerberus si è detto interessato a rilevare la maggioranza della compagnia, sempre che riesca a trovare un partner europeo, per via della normativa Ue. Nelle ultime ore sono poi tornate a circolare voci di un ritorno d’interesse di Air France-Klm ed eventualmente Delta Air Lines, pronta ad unirsi in cordata che potrebbe comprendere si Easyjet sia la stessa Air France-Klm. Quale che sia l’offerta “vincente”, il rammarico per non aver ceduto subito Alitalia ad Air France-Klm nel 2008 è destinato a restare alto.
All’epoca, infatti, il gruppo transalpino, dettosi pronto a versare 1 miliardo di euro e accollarsi debiti per altri 1,4 miliardi. si impegnava a mantenere una flotta di 137 aerei rispetto ai 175 aerei, in gran parte vecchi Md80, di cui disponeva Alitalia, poi andata “in sposa” ad Air One che da parte sua portò in dote 63 nuovi Airbus 320 in leasing, nell’ambito dell’operazione che portò alla cordata Cai degli “investitori patrioti” voluta dall’allora premier Silvio Berlusconi.
Non ci sarebbe stata alcuna “bad company”, non ci sarebbero stati ulteriori “prestiti ponte” destinati con elevata probabilità a non rientrare mai, gli esuberi sarebbero stati solo 2.100 in tutto (1.500 per il personale Alitalia, 100 tra i dipendenti all’estero, 500 tra le attività di Az Servizi, ossia l’handling). Ora nella migliore delle ipotesi Alitalia non arriverà a valere 500 milioni, gli esuberi potrebbero arrivare a 4-5 mila unità e non è chiaro (o forse lo è fin troppo) chi si addosserà i debiti contratti finora.
Luca Spoldi