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Economia
Alitalia,oggi il giorno del giudizio.Rumors: passa il no.Arriva il commissario

Il rispetto verso gli oltre 12.000 lavoratori non può nascondere il fatto oggettivo che Alitalia, carrozzone volante ora privato che da anni brucia danaro, oggi alle 16 potrebbe aver decretato il proprio fallimento.

ALITALIA E IL VOTO DEI LAVORATORI
Infatti, a quell'ora, scade il termine delle votazioni da parte dei lavoratori (8.000 impiegati e personale di terra, 3.000 hostess e steward e 1.500 piloti) che hanno dovuto decidere se accettare o meno il nuovo piano industriale voluto dal management di Alitalia. Già suona parecchio stonata l'idea che un'azienda privata in grave crisi, dopo aver presentato ai sindacati un piano di salvataggio, debba chiedere un ulteriore parere vincolante ai lavoratori. Ma nel bene e nel male, in Italia, non bisogna stupirsi mai di nulla.

ALITALIA E LE SCELTE SBAGLIATE DI GOVERNI, MANAGEMENT, SINDACATO
Unica colpa dei lavoratori Alitalia è di aver accettato negli anni, quasi sempre ad occhi chiusi, prima le decisioni politiche dei vari Governi attaccati solo ai voti, poi le scelte sbagliate di management, spesso scelti dalla politica, e da ultimo le barricate di un sindacato a stampo medioevale. Come non dimenticare poi l'arrivo di Roberto Colaninno, il rifiuto all'offerta di Air France e la scintillante presidenza di Luca Cordero di Montezemolo, con le sue relazioni arabe in  Ethiad e le eleganti divise del personale. Errori su errori, debiti su debiti.

ALITALIA E I FLOP MANAGERIALI
I gravi flop manageriali (la sottovalutazione delle compagnie low cost, il non comprendere quanta concorrenza avrebbe potuto fare l'alta velocità, ad esempio tra Roma e Milano, l'esplosione dei costi del personale), la cecità della politica hanno portato la compagnia di bandiera prima pubblica ora privata in coma quasi profondo.

ALITALIA, GLI APPELLI DI GENTILONI, DEL RIO E CALENDA
Paolo Gentiloni, Graziano del Rio e Carlo Calenda hanno a più riprese dichiarato in questi giorni che, senza l'intesa sul piano industriale, Alitalia non potrà sopravvivere. Sei mesi di amministrazione controllata e poi il fallimento. In caso contrario l'azienda e i soci sarebbero pronti a rinvestire, anzi a rischiare, qualcosa come due miliardi.

ALITALIA, OGGI IL GIORNO DEL GIUDIZIO
Bella scommessa per un gruppo che ha bruciato solo negli ultimi anni circa 7 miliardi. È arrivato oggi il giorno del giudizio. Le aspettative di voto dicono che passerà il no, nella convinzione sbagliata che, in nome dell'italianità parassita, il carrozzone volante potrà essere nuovamente scaricato sulle spalle dei contribuenti. Un azzardo, quello dei sindacati e dei lavoratori. Il mercato non può  più permetterlo. Ed allora che muoia Alitalia e dalle sue ceneri nasca una compagnia seria, redditiva capace di rilanciare l'immagine di un paese che vuole tagliare incrostazioni e parassitismi. Ma forse è solo un bel sogno.

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