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Economia
Alitalia, proroga di 36 giorni a Fs-Atlantia.Ma Patuanelli detta le condizioni

Arriva la nuova proroga per la presentazione delle offerte vincolanti da parte di Fs e Atlantia. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha autorizzato una ulteriore rinvio al 21 novembre 2019, poco più di un mese e non i due che erano circolati. Un rinvio però subordinato a due condizioni: intervento diretto dei Commissari e immediato confronto con gli offerenti; una richiesta di aggiornamento quotidiano sullo stato di avanzamento dei lavori. Il primo punto serve a garantire che i tre commissari, che hanno la prospettiva concreta di portare i libri in tribunale per la compagnia, possano diventare parte attiva nel processo di vendita e non restare meri spettatori delle trattative. Intanto nei giorni scorsi il Mise ha inserito nel decreto fiscale un nuovo prestito ponte da 350 milioni.

La nuova tranche, necessaria per sei mesi per "indilazionabili esigenze gestionali", porta a 1 miliardo e 250 milioni la liquidità totale versata in quasi due anni e mezzo dalle casse dello Stato nel serbatoio di Alitalia. Una volta formalizzato il nuovo termine, la trattativa ripartirà necessariamente dagli "approfondimenti" chiesti sia da Fs che da Atlantia. In particolare si guarda a Delta, che si è detta pronta ad entrare nella Nuova Alitalia con 100 milioni, ma dalla quale i partner italiani si aspettano che porti il proprio impegno ad una "quota significativa", superiore quindi all'attuale 10%.

Da questo dipende anche la definizione dell'assetto azionario della newco, nella quale Fs e Atlantia avranno invece una quota di minoranza (se Delta salisse al 12-15%, avrebbero il 35-36,5%, accanto al restante 15% del Mef). Infine va sciolto il nodo della governance e della scelta del top management. Resta invece al momento in stand by il possibile coinvolgimento di Lufthansa, che non è ancora andata oltre la sola disponibilità ad una partnership commerciale.

Anche se le sigle dei piloti e degli assistenti di volo riunite nell'Fnta chiedono di "approfondire nel dettaglio le disponibilità potenziali" di entrambi i possibili partner. Sul tavolo resta poi la definizione finale del piano industriale, con temi delicati come quello degli esuberi (ne verrebbero chiesti fino a 2.800). Sul quale nei prossimi mesi si incentrerà la trattativa sindacale. I mesi successivi alla firma serviranno anche per le necessarie autorizzazioni Antitrust.

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