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Economia
"Alitalia? Soluzione prima delle elezioni". Ecco perché Matteo Renzi sbaglia

‘Penso che il problema di Alitalia potrebbe risolversi ancora prima delle elezioni’ pare abbia sostenuto il leader PD Matteo Renzi, che ha iniziato la sua campagna elettorale partendo dal Lingotto a Torino. Una dichiarazione che ha vinto il primo premio tra le fake news, o false promesse, che gia’ dalla prima settimana di campagna elettorale, abbiamo dovuto sentire dalle molte campane politiche. Questa pero’ le batte tutte, perché’? E’ pur vero che la promessa di Matteo Salvini di cancellare la legge Fornero potrebbe essere una grande scommessa realizzabile. Cosi’ come il reddito di cittadinanza immaginato dal M5S, o come pure la cancellazione di tutto quello che ‘tortura giornalmente’ artigiani e partite Iva ( studi di settore o l’odiata equitalia). O ancora la flat tax ; tutti sogni che potrebbero anche realizzarsi. Al contrario della vendita di Alitalia in tempi cosi’ brevi come auspicato dallex premier.’

Crisi Alitalia. Tutte le promesse dei politici
Perché’ i primi si e Alitalia no ? I motivi sono facilmente intuibili. Le promesse relative ad abbassamento di tasse, pensioni che ritornano ad eta’ più' ‘umane’, magari pure redditi per tutti o quasi, possono anche essere portate avanti anche se sulla pelle dell’enorme debito pubblico italiano. Un debito che se, allentate certe misure, avrebbe una crescita esponenziale. Ma in fondo cosa interessa ai nostri politici che molto spesso mancano di una visione strategica rivolta ad un futuro prossimo. Importante e’ venir votati e poi se il debito pubblico si alzerà’, negli anni ci sarà’ sicuramente qualcuno che ci penserà’. Per Alitalia la storia e’ invece diversa. Qui l’ostacolo, impossibile da superare, si chiama’ 11000 dipendenti’ gestiti dal più’ alto numero di sigle sindacali che un’impresa possa vantare.

Crisi Alitalia. Il problema si chiama ‘11000’ dipendenti
Il nocciolo del problema e’ tutto qua. Un grande problema sociale che si scontra con un problema di tipo economico. L’equilibrio potrebbe essere trovato e con l’equilibrio pure l’utile solo a patto di grandi sacrifici e tagli. Trenta per cento di riduzione di occupati potrebbe essere un numero indicativo. Un’enormità’ ed un pesante dramma sociale. Cosa volete che dicano domani i tre Commissari di Alitalia al bravo Ministro Carlo Calenda? Forse come giustificare all’Europa la logica del prestito ponte che viene considerato dai ‘poliziotti’ europei come un inappropriato aiuto di stato e per noi invece no.

Crisi Alitalia. Calenda e i Commissari si incontrano domani
Oppure provare a ripetere all’infinito la corposa lista di pretendenti alla compagnia di bandiera : dalla ricca Lufthansa, che considera il boccone molto interessante ma solo se ridotto di un numero molto importante di occupati.

O il fondo americano Cerberus sostenuto da Delta AirLine che richiede più’ o meno la stessa cosa. E pure il gigante Air France in partner con Klm che smentisce, ma sarebbe sicuramente interessato a gestire Alitalia. In dieci anni non si e’ riusciti a fare quasi nulla ed ecco perché’ la ‘boutade’ del Renzi nazionale sembra essere davvero forte. Un Governo che, grazie ad un realista Paolo Gentiloni, e’ riuscito a far riemergere il paese dalla crisi economica decennale, non può’ permettersi di mettere il timbro PD su una crisi sociale di questo livello. Una crisi di personale concentrato, per la maggior parte , nella area romana. Un suicidio annunciato per un partito,il PD, che, secondo molti sondaggi, potrebbe pagare caro la caduta d’immagine del suo leader e le devastanti divisioni interne. Per tutto questo dire che la crisi Alitalia potrebbe essere risolta ancora prima delle elezioni sembra essere davvero una ‘false news’ delle più’ sorprendenti. E se tanto mi da’ tanto come credere a tutto il resto del fiorentino Renzi?

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