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Economia
Alitalia, Toninelli: "Colloqui con Atlantia". Ma i Benetton aspettano Di Maio

Atlantia sì, Atlantia no. "Ci sono molti colloqui importanti in corso e Atlantia è tra questi. Ma dire che abbiamo cambiato atteggiamento su Atlantia non sta né in cielo né in terra". Le parole del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli su Radio 24 a proposito del possibile coinvolgimento della famiglia Benetton in Alitalia confermano la versione di quanti ieri nelle dichiarazioni dell’amministratore delegato del colosso delle autostrade, Giovanni Castellucci, hanno letto un “lavori in corso” (“Non c’è nessuna novità, nulla è cambiato”, rispetto a qualche settimana fa. Ma poi, quando gli è stato chiesto se sia un no definitivo, il manager ha glissato: “Non posso dire di più”). 

di maio5 ape
 

Secondo quanto si vocifera, Atlantia, società di controllo di Aeroporti di Roma e quindi di Fiumicino, l’hub di Alitalia, oltre che di Autostrade, sarebbe più che disponibile a entrare nella cordata con Fs, Delta e Mef, tanto più con una quota ridotta intorno al 15%. Ma chiederebbe condizioni al suo ingresso: la sua partecipazione, oltre a dare un assetto stabile alla compagnia aerea, dovrà servire anche a normalizzare i rapporti con il governo, incrinati dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova, che ha provocato 43 vittime, e la minaccia di revoca delle concessioni autostradali in mano al gruppo.

Ma se su questo punto la Lega non ha pregiudizi (vedi le parole del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti: “Atlantia come proprietaria di Aeroporti di Roma ha un interesse concreto di tipo industriale”), il M5S ha il problema di aprire le porte alla controllata dei Benetton in quanto l’ha accusata di essere il “male assoluto” dopo la tragedia di Genova, promettendo di toglierle per ritorsione le concessioni autostradali. 

giovanni castellucci
 

"Quando mischi le cose sei ricattabile o devi fare compromessi al ribasso. La questione Alitalia è gestita dai Commissari e da Fs. Altro ambito - ha spiegato a riguardo Toninelli - è il Ponte Morandi, con la Commissione ad hoc al Mit. Sono due cose diverse, due dossier che vengono valutati singolarmente".

Così, secondo i rumors, da Ponzano Veneto attendono che sia Luigi Di Maio in persona in qualità di ministro allo Sviluppo economico e di leader del Movimento a lanciare ad Atlantia un invito ufficiale a entrare in partita. Oppure che sia il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a fare il primo passo. Resta naturalmente da chiarire l’uscita di ieri sera a Otto e Mezzo di Di Maio, secondo il quale all’appello mancherebbe ormai non il 40% ipotizzato fino a ieri pomeriggio (30% a Fs, 15% al Tesoro e 15% a Delta), ma solo il 15% del capitale della Nuova Alitalia: chi sia il titolare di quel 25% già “sistemato” però è ancora un mistero. A meno di un allargamento del capitale a tempo in mano a Fs, che pare sia pure un’ipotesi sul tavolo.

sciopero alitalia
 

Intanto, come primo step c’è da capire di quanto sarà la quarta proroga al dossier, su cui Di Maio e tutto il Movimento si giocano la faccia, essendo stati i primi a parlare di “nazionalizzazione”. Dal Mise ieri sera, secondo quanto scrive il Messaggero, sarebbe trapelata l’indicazione di spostare i termini a metà o anche a fine maggio. Sembra che lo studio Laghi abbia predisposto la bozza di lettera da inviare a Fs con l’ennesima proroga. L’ultima parola spetta sempre a Di Maio, ben consapevole che il dossier arriva a conclusione anche in piena campagna elettorale, già rovente, per le Europee.

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