Economia
Alstom-Siemens, no dell'Antitrust. Parigi: "Così si fa un favore alla Cina"
Il ministro francese delle Finanze conferma lo stop Bruxelles alla fusione del colosso europeo dei treni
Il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha confermato il veto della Commissione europea al progetto di fusione tra la francese Alstom e la tedesca Siemens, parlando di "un errore" che "favorirà gli interessi" della Cina.
"Credo - ha affermato il ministro intervistato da France 2 - che i giochi siano chiusi. Mi rammarico profondamente perchè lo ritengo un errore economico", "un errore politico" che "indebolisce l'Europa", ha aggiunto.
"Il ruolo della Commissione europea, delle istituzioni europee - ha proseguito Le Maire - è di difendere gli interessi economici e industriali europei".
Già nelle ultime ore, il no della commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager alla nascita del gigante europeo delle ferrovie era apparso cosa fatta.
Questa decisione, ha detto ancora Le Maire, "impedisce ad Alstom e Siemens, i due campioni della segnaletica e delle ferrovie, di fondersi per avere lo stesso peso del grande campione dell'industria cinese".
Per il ministro francese, in Europa ci sono "regole obsolete che bisogna riformare". "L'esposizione alla concorrenza e' il motore piu' importante per diventare campioni ciascuno nel proprio settore e otterremo il massimo quando la concorrenza e' aperta e si svolge su un piano di parita''. Con queste parole la commissaria alla concorrenza Ue Margrethe Vestager si è presentata alla platea dei rappresentanti del business europeo a un paio d'ore dalla decisione comunitaria che, come ha confermato Le Maire, e' attesa bocciare il progetto di concentrazione Alstom/Siemens nel settore ferroviario.
Vestager non ha citato il caso, ma il suo intervento e' risuonato come anticipatore della decisione. La commissaria Ue ha aggiunto che lo scopo del mercato unico europeo 'e' che crea spazio per le grandi imprese per emergere senza sacrificare la concorrenza' e naturalmente 'abbiamo bisogno di grandi gruppi industriale perche' ci sono sfide che possiamo affrontare' solo a quel livello. Tuttavia 'l'ecosistema (industriale) e' piu' forte se l'intero destino non dipende solo da una sola azienda o da poche aziende'. Il problema della concorrenza a livello globale esiste, ha detto ancora Vestager, ma le regole antitrust che riguardano il mercato unico non sono l'unico strumento per assicurarla.
'Dobbiamo usare la nostra dimensione europea per insistere per assicurare equa concorrenza a livello globale ed e' per questo che lavoriamo per mettere al primo posto dell'agenda commerciale globale presso il Wto (Organizzazione mondiale del commercio) il tema della disciplina dei sussidi e siamo pronti a difendere i nostri interessi' commerciali. Cosi' come insistiamo sul fatto che 'se altri paesi vogliono un accesso senza restrizioni al nostro mercato degli appalti pubblici, dovrebbero anche darci accesso al loro mercato'. Inoltre, 'dobbiamo essere piu' seri nel controllo degli investimenti diretti esteri che riguardano la nostra sicurezza'. Tutti argomenti che calzano a pennello per il caso Alstom/Siemens: per Bruxelles lo spettro della concorrenza cinese nel settore del materiale ferroviario puo' e deve essere allontanato con strumenti che non limitino la concorrenza nel mercato unico.